Legge di stabilità: niente proroga alle detrazioni del 55%
Il meccanismo delle detrazioni fiscali del 55% per il risparmio e la riqualificazione energetica è destinato a finire tra poco, con la fine del 2011. Contrariamente a quanto anticipato, infatti, nella Legge di Stabilità appena approvata (come ultimo atto del quarto Governo Berlusconi) non è stata inserita la proroga del bonus fiscale per il 2012, nemmeno in forma ridotta, cioè con percentuali più basse per alcune tipologie di lavoro.
Nella prima bozza della Legge di Stabilità si prevedeva ancora una riduzione della percentuale, dal 55% al 41%, per l’installazione di infissi ma anche l’obbligo, per chi avesse voluto usufruire del bonus fiscale sui serramenti, di installare valvole termostatiche e sistemi di termoregolazione per i caloriferi. Una proposta che aveva provocato le proteste di alcune associazioni di settore, tra cui FederlegnoArreda ed Uncsaal, secondo le quali la norma sarebbe stata troppo penalizzante per un settore che ha generato un indotto economico positivo nonostante la crisi economica. L’obbligo di termoregolazione, poi, sarebbe stato penalizzante per i cittadini, specie per chi abita in condominio, che avrebbe dovuto ottenere l’autorizzazione di tutti i condomini per sostituire gli infissi nel proprio appartamento. Uncsaal, poi, aveva rilanciato, proponendo l’applicazione di aliquote differenziate in base ai tipi di intervento ed alle zone climatiche e, infine, proponendo di estendere il bonus fiscale anche ai beni strumentali ed ai soggetti pubblici non soggetti ad Ires.
Il meccanismo del 55%, infatti, prevede la detrazione di una quota percentuale delle spese sostenute, suddivisa in più anni di imposta, dalle tasse da versare all’erario (Irpef per le persone fisiche, Ires per le aziende). Le proposte delle associazioni – che avevano suggerito anche per il solare termico un sistema di incentivazione simile al conto energia per il fotovoltaico – non sono state accolte e, salvo ripensamenti dell’ultima ora, piuttosto improbabili, la storia delle detrazioni fiscali del 55% finisce qui.
Gli interventi attualmente in corso seguiranno il loro iter naturale ma, dall’anno di imposta 2013, non sarà più possibile portare in detrazione le spese per gli interventi finalizzati al risparmio energetico. Fino ad oggi si poteva, al contrario, ripartirle in dieci rate annuali di pari importo, per gli interventi eseguiti nel 2011, mentre nel 2009 e nel 2010 la detrazione andava addirittura ripartita in sole 5 rate annuali di pari importo. Le spese ammissibili al beneficio riguardavano interventi di riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento; il miglioramento termico dell’edificio (finestre, comprensive di infissi, coibentazioni, pavimenti); l’installazione di pannelli solari; la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. I limiti di spesa sui quali calcolare le detrazioni variavano a seconda del tipo di intervento, ad esempio 100 mila euro per gli interventi di riqualificazione complessiva dell’edificio.
In seguito alla mancata proroga, tuttavia, c’è già chi si rivolge al prossimo Governo tecnico guidato da Mario Monti, come il Consiglio Nazionale degli Architetti, secondo il quale “Il rifinanziamento del bonus del 55% per le ristrutturazioni edilizie ecocompatibili che, senza alcun intervento, terminerà a fine dicembre, deve essere uno dei primi atti del Governo che verrà. Il credito d’imposta per la riqualificazione energetica degli edifici è stata una misura importante sia sotto il profilo ambientale che economico, e lo sarà ancora di più in futuro poiché il nostro Paese è ogni giorno alle prese con le drammatiche conseguenze del grave degrado del patrimonio edilizio e – come dimostrano le tragedie avvenute nelle scorse settimane – con l’assenza di un coerente progetto di manutenzione territoriale”. “L’utilizzo del bonus – continuano gli architetti – ha contribuito a sostenere il settore dell’edilizia che – come è noto – è quello che risente maggiormente della crisi e che si trova in condizioni di grandissima difficoltà con un consistente calo dei volumi di attività, dei fatturati e – soprattutto – delle future prospettive lavorative. Contestualmente, il bonus del 55% ha inciso profondamente sul contenimento dei consumi energetici e, permettendo a soggetti privati di detrarre parzialmente i costi degli interventi, ha contribuito in modo rilevante all’emersione di molte attività altrimenti destinate ad alimentare il sommerso costituendo, di fatto, un efficace strumento di contrasto dell’evasione fiscale“. “La politica – conclude il CNAPPC (Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori e Conservatori ) – dia la prova di voler investire concretamente per il futuro del Paese e di voler far fronte alla tutela del territorio e del patrimonio edilizio introducendo o mantenendo – come nel caso dell’eco bonus – misure concrete per lo sviluppo qualitativo dell’intero comparto edilizio”.
Secondo i dati ENEA le detrazioni fiscali del 55% hanno portato ad una riduzione delle emissioni di CO2, nel 2009, pari a 317 mila tonnellate, a fronte di una spesa di 1,4 miliardi di euro, il 3% della diminuzione totale di emissioni del settore residenziale che, da qui al 2020, dovrebbero scendere del 20%. Resta da capire se il nuovo Governo (ancora ignoto ad oggi), pressato dagli impegni europei, prenderà provvedimenti in tal senso o se, in mancanza di ciò, il mondo produttivo saprà proporre strumenti alternativi. Uncsaal, di recente, ha appoggiato ad esempio la proposta di FINCO per l’adozione, da parte degli istituti di credito, di un “ecoprestito“, sul modello di quanto avviene in alcuni Paesi stranieri, come Francia e Inghilterra, per gli interventi di riqualificazione energetica, prevedendo tassi agevolati e un massimo di 30 mila euro per ciascun beneficiario.
Andrea Marchetti
Aggiornamento 06.12.2011: il Decreto “Salva Italia” varato dal nuovo Governo Monti (in fase di approvazione in Parlamento) ha reintrodotto e reso permanente la detrazione per ristrutturazioni edilizie. Il limite per richiedere il bonus del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici viene prorogato al 31 dicembre 2012. Dal 1° gennaio 2013 la percentuale scenderà al 36% e l’agevolazione sarà disciplinata dal nuovo articolo 16-bis aggiunto dalla Manovra al Tuir, assimilandola quindi a quella per le ristrutturazioni. Restano confermati il tetto massimo di 48.000 euro per unità immobiliare e la ripartizione della detrazione in 10 rate annuali. La nuova normativa ha aggiunto gli interventi di ripristino o ricostruzione di immobili distrutti da calamità naturali. Leggi la notizia integrale su Edilcantiere.it