Le regioni dicono no al Quarto Conto Energia
Le Regioni hanno detto “no” alla bozza del Quarto Conto Energia così come presentata dal Governo. In attuazione del Decreto Romani (in vigore dal 5 Marzo scorso), entro il 30 aprile era prevista l’emanazione di un decreto che ridefinisse il regime degli incentivi per la produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici: il cosiddetto Quarto Conto Energia. Ma in sede di Conferenza Unificata le Regioni non hanno trovato un accordo e le criticità emerse nella precedente seduta sono rimaste insolute.
Lo scorso 20 Aprile, su sollecitazione dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e dell’UPI (Unione Province Italiane) la Conferenza Stato-Regioni aveva chiesto un ulteriore rinvio e la nuova riunione era stata fissata per il 28 Aprile. Ma anche ieri la seduta si è conclusa con un nulla di fatto. Vasco Errani, presidente della Conferenza Stato-Regioni, nell’annunciare la mancata approvazione della bozza, ha detto che le Regioni sono in disaccordo su due punti fondamentali: la riduzione degli incentivi, ritenuta troppo brusca e il problema dei diritti acquisiti che, stando così le cose, non sarebbe affatto risolto.
Una parziale rassicurazione per gli operatori del fotovoltaico è arrivata, comunque, dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Stefano Saglia: al termine della Conferenza Stato Regioni, Saglia ha infatti annunciato che gli incentivi attuali per il fotovoltaico, quelli del Terzo Conto Energia, saranno prorogati e, anziché perdere la loro validità con la fine del mese di maggio, resteranno in vigore fino al 31 agosto prossimo. Saglia ha aggiunto che il decreto attuativo sarà comunque firmato oggi dai Ministri Romani e Prestigiacomo, ovvero appena in tempo, dato che la scadenza per l’emanazione del decreto era stata fissata proprio al 30 Aprile.
Il decreto accoglierà una delle proposte avanzate dalle Regioni, cioè la promozione della bonifica dell’amianto attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici, una proposta accolta proprio nella Giornata della Memoria delle Vittime dell’Amianto. Non ci sarà spazio, invece, per le altre richieste avanzate durante la Conferenza Stato Regioni, cioè la maggiore salvaguardia degli investimenti in corso (secondo le Regioni necessaria per la tutela della filiera italiana del fotovoltaico) e la riduzione degli incentivi con maggiore gradualità.
Il Ministro dell’ Ambiente Stefania Prestigiacomo ieri mattina aveva dichiarato: “il nuovo provvedimento sulle rinnovabili è equilibrato, attento allo sviluppo del settore, assicura gli investimenti in corso e crea un quadro normativo positivo per gli investimenti futuri”. “Il confronto con le Regioni può essere l’ultimo doveroso e utile passaggio istituzionale, a valle di un processo di consultazioni e dialogo che ha interessato tutti gli operatori del settore e le parti sociali”. “Con le Regioni c’è un accordo su quasi tutto, anche se su alcuni punti è in corso un approfondimento tecnico”. E aveva aggiunto: le Regioni “chiedono che il regime del terzo Conto Energia sia prorogato fino alla fine dell’anno. Noi su questo punto siamo contrari e possiamo mediare fino alla fine del mese di agosto”.
E così è stato: il Quarto Conto Energia, dunque, disciplinerà il sistema di incentivazione degli impianti fotovoltaici che entreranno in esercizio tra il 1° settembre 2011 (il 1° giugno nella prima versione del decreto) e il 31 dicembre 2016. La bozza prevede un obiettivo nazionale di potenza installata di circa 23.000 MW corrispondente a 6/7 miliardi di euro all’anno di spesa per lo Stato. Il nuovo regime di sostegno si basa sul modello cosiddetto “tedesco”, con obiettivi temporali progressivi di potenza installata e previsioni annue di spesa. Il superamento delle previsioni determina una ulteriore riduzione per il periodo successivo.
Il Quarto Conto Energia, tuttavia, potrebbe nascere già tra ulteriori contestazioni: oltre alle prese di posizione delle associazioni imprenditoriali italiane e degli ambientalisti, nei giorni scorsi un gruppo di operatori stranieri, Photovoltaic Operators Investors (tra di essi AES Solar Energy BV, Akuo Energy Sas, Fotowatio Renewable Ventures, Martifer Solar S.A., Siliken S.A. Solarig N-Gage S.A. e Wurth Solar GmbH & co. KG) ha infatti avviato un’azione legale contro lo Stato Italiano. Gli operatori ricordano di aver avviato in Italia importanti investimenti nel settore dell’energia solare, sulla base di previsioni normative decise nell’agosto 2010 (Terzo Conto Energia) e di essersi ritrovati, tuttavia, con un quadro diverso nel giro di soli 3 mesi dalla data di entrata in vigore. Inoltre il Quarto Conto Energia avrebbe contenuti fortemente peggiorativi, per di più retroattivi e discriminanti. Tali previsioni violerebbero gli obblighi derivanti dal Trattato di Promozione e Tutela degli Investimenti, previsto dall’Articolo 10 del Trattato sulla Carta dell’Energia. Gli investitori, in sostanza, auspicavano un provvedimento più equo, così da tutelare e non pregiudicare gli investimenti già intrapresi. Ma il Quarto Conto Energia, per mancanza di tempo, sarà approvato oggi senza sostanziali modifiche rispetto a quanto richiesto dagli imprenditori stranieri.
Andrea Marchetti