Mobilità nuova: vendo l’auto e cambio vita
Il mondo della mobilità sta cambiando. La formula dell’automobile di proprietà (spesso la seconda o terza in famiglia), che ha caratterizzato per decenni il mercato italiano – rispetto ad un Nord Europa meno motorizzato – sta cedendo lentamente il passo a soluzioni alternative, più complesse e “intermodali”, che si adattano alle nuove esigenze di spendere e inquinare meno. Ma anche al desiderio di avere sempre meno “rogne” e non doversi preoccupare troppo di bolli, assicurazioni, cambi gomme, manutenzione ecc.
Secondo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a maggio 2015, i passaggi di proprietà di auto usate, in Italia, sono stati 363.067 (rispetto alle 146.582 auto nuove immatricolate), con una variazione del +3,77% rispetto allo stesso mese del 2014. E ad aprile il dato è salito addirittura a 398.746 trasferimenti di proprietà, registrando un +11,39 % su aprile 2014. Certo, il trasferimento di auto usate non significa, in senso assoluto, dismissione del veicolo, ma l’incremento di queste vendite porta a pensare che ci sia uno “spostamento di target”. A comprare sono prevalentemente i “nuovi automobilisti” (compresi i neopatentati), mentre a vendere sono i “trendsetter” e tutti coloro che decidono di rinunciare all’auto o alla seconda auto per dedicarsi alle nuove forme di mobilità smart: dal car sharing al car pooling, dal bike sharing ai mezzi pubblici.
Oggi, grazie a siti internet di quotazioni auto, vendere è diventato, del resto, più facile, anche per auto molto vecchie e con chilometraggi pesanti. La regola è sempre la stessa: facilitare e ottimizzare l’incontro tra domanda e offerta. Ecco allora che qualche migliaio di euro, realizzato in fretta e senza troppo sforzo, aggiunto al risparmio generato dall’annullamento di polizze e altri costi di manutenzione, diventa un piccolo “tesoretto” disponibile per finanziare altri progetti personali e, magari, un nuovo stile di vita caratterizzato dall’uso di mezzi in condivisione (sharing economy) e, più in generale, dal cosiddetto downshifting, lo “scalare marcia”, per recuperare un ritmo più umano, meno assillato da questioni burocratiche e amministrative, che rubano tempo prezioso alle proprie giornate.
Basti pensare che, secondo i dati di CarCityClub, uno dei principali operatori del car sharing, con sede a Torino, ben il 70% dei propri clienti ha dichiarato di aver venduto e dismesso definitivamente l’auto! Un dato impressionante che, sempre nella ex “capitale dell’auto”, si affianca a quello fornito dagli ultimi operatori entrati sul mercato cittadino, come Car2go, che nei primi 30 giorni di servizio ha già raccolto più di 5.000 iscritti, per un totale di 10.000 prelievi di noleggio “a flusso libero”.
La riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti passa non solo (e non sempre) dai grandi summit internazionali, ma anche da queste nuove abitudini e piccole pratiche quotidiane.
Redazione Greenews.info