PAC, la Commissione presenta i 10 punti di riforma dell’agricoltura europea
Agricoltura più sostenibile, più spazio ai giovani, agevolazioni per l’acquisizione di aziende piccole, soluzioni capaci di affrontare i cambiamenti e garantire ai cittadini europei un’alimentazione sana e di qualità favorendo le zone rurali. Queste le linee guida, in estrema sintesi, della proposta della Commissione Europea per la nuova PAC, la Politica Agricola Comune che, dopo i vari passaggi istituzionali, enterà in vigore dal 1 gennaio 2014.
Il Commissario all’Agricoltura e Sviluppo Rurale Dacian Ciolos ha presentato ieri al Parlamento Europeo e alla stampa un progetto di riforma che deve fare i conti con l’estensione degli aiuti previsti per i vecchi 15 Stati membri agli attuali 27 partner europei. Una riforma che riguarda un settore chiave, con più del 6% dell’occupazione e il 70% del territorio europeo. L’Italia, da sola, si gioca un pacchetto di circa quattro miliardi di euro per i cosiddetti “pagamenti diretti” previsti dal 1° Pilastro. Che arrivano a sei miliardi se si includono anche i premi relativi allo “sviluppo rurale” del 2° Pilastro comunitario.
Ora che in Europa gli stati sono aumentati e i budget sono sempre meno ricchi la partita si fa però più complessa. Da Bruxelles, nondimeno, l’ambizione è di centrare più obiettivi: si parla di sostenibilità, competitività, innovazione e sostegno all’occupazione e alla crescita. “La Commissione Europea – esordisce Dacian Ciolos nella sua audizione alla Commissione Agricoltura del PE – propone un nuovo paterniarato tra l’Europa e gli agricoltori in modo da poter affrontare le sfide della sicurezza alimentare e dei cambiamenti climatici”.
Non tutti però sono concordi sull’efficacia della bozza annunciata ieri. “La proposta così come è non va bene e si prospetta ora una trattativa tutta in salita”, afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini. “La proposta, tra l’altro, prevede una riduzione del budget che – conclude Marini – l’Italia non merita affatto, anche considerando che aumenta in modo significativo il divario tra le risorse che il nostro Paese versa all’Unione Europea e quello che recupera attraverso la Politica agricola. In ballo – riassume la Coldiretti – ci sono per l’Italia circa 6 miliardi di fondi comunitari all’anno per i prossimi sette anni, ma soprattutto il futuro di 1,6 milioni di imprese agricole, che danno occupazione a circa un milione di dipendenti e che garantiscono il presidio territoriale di oltre 17 milioni di ettari di terreno coltivato totale, dal quale nascono produzioni da primato che danno prestigio e competitività al Made in Italy nel mondo”.
Il presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, l’italiano Paolo De Castro, si concentra invece sull’iter di approvazione della proposta: “quello di oggi é un banco di prova importante dal punto di vista istituzionale. Per la prima volta la riforma della Pac viene, infatti, sottoposta alla procedura di codecisione”. La proposta infatti dovrà ottenere l’approvazione non solo dal Consiglio Europea, ma anche dal Parlamento. Dove, tra le scelte sotto accusa da parte degli eurodeputati italiani c’è il famigerato parametro della “superficie”di ettari coltivabili, invece del numero di agricoltori . Ciolos risponde che “è nella superficie che si produce, ma è anche un modo per staccarsi dai riferimenti storici” che hanno fino ad oggi determinato l’assegnazione degli aiuti comunitari. Un po’come dire: basta ai vecchi privilegi e largo al nuovo che avanza.
Ma vediamo quali sono, in concreto, i punti cardine della riforma:
Aiuti al reddito agricolo
L’aiuto di base riguarderà solo gli agricoltori in attività e sarà decrescente a partire da 150mila euro con un massimale di 300mila euro per azienda. Questi aiuti saranno distribuiti in modo più equo tra agricoltori, regioni e Stati membri.
Strumenti di gestione della crisi
Secondo Bruxelles devono essere più reattivi e adeguati. La volatilità dei prezzi rappresenta una minaccia per la competitività a lungo termine del settore agricolo. Per questo la Commissione propone reti di sicurezza più efficaci e più reattive per i comparti maggiormente esposti attraverso un fondo di riserva pubblico, assicurazioni e fondi di mutualizzazione.
Pagamento verde
Per conservare la produttività a lungo termine tutelando gli ecosistemi. Il principio di greening della Pac è una delle mission fondamentali di Bruxelles. Al fine di rafforzare la sostenibilità ambientale del settore primario e di valorizzare gli sforzi degli agricoltori in tal senso la commissione propone di riservare il 30 per cento dei pagamenti diretti alle pratiche che consentono un uso ottimale delle risorse naturali, per salvaguardare paesaggio e diversificazione delle colture. Se un agricoltore “sgarra” va incontro però a sanzioni che potrebbero superare quanto ottenuto.
Ricerca e innovazione
Figurano ulteriori finanziamenti che saranno raddoppiati per la ricerca e l’innovazione per una agricoltura più competitiva. Stimolando così una cooperazione più stretta tra il settore agricolo e la comunità scientifica e il trasferimento di conoscenze.
Filiera corta
Per rendere l’agricoltura più competitiva la Commissione propone anche di sostenere le organizzazioni dei produttori e quelle interprofessionali anche attraverso lo sviluppo di filiere più corte dal produttore al consumatore, senza troppi intermediari. Le quote zucchero e latte saranno abbandonate a partire dal 2016 e finiranno i regimi anche per luppolo e bachi da seta.
Iniziative agroambientali
Intenzione di Ciolos è anche quella di “incoraggiare” le iniziative agro-ambientali a livello nazionale, regionale e locale attraverso la lotta ai cambiamenti climatici e ripristino degli ecosistemi.
Puntare sui giovani
Per Bruxelles è importante anche “facilitare l’insediamento dei giovani agricoltori”. Due terzi degli agricoltori hanno oggi più di 55 anni. Per incentivare l’occupazione e incoraggiare le giovani generazioni all’agricoltura si propone di istituire una nuova agevolazione, per i primi 5 anni di attività, destinata agli agricoltori che hanno meno di 40 anni. Poi stimolare l’occupazione rurale e lo spirito d’impresa. Verrà creato un “kit d’avviamento” per sostenere i progetti di microimpresa con finanziamenti fino a 70mila euro.
Zone fragili
Al punto nove del comunicato redatto da Bruxelles si parla di “maggiore attenzione alle zone fragili” per evitare la desertificazione e preservare la ricchezza dei territori. Dando possibilità ai paesi membri di fornire maggiore sostegno agli agricoltori che si trovano in zone soggette a vincoli naturali. Un aiuto questo che si aggiungerà a quelli già disponibili nel quadro della politica dello Sviluppo rurale.
Semplificazione
Per evitare oneri amministrativi la Commissione UE propone di semplificare diversi meccanismi come i requisiti di “condizionalità” (le norme che definiscono l’ammissibilità stessa ai fianziamenti) e i sistemi di controllo, che verranno ridotti agli agricoltori in possesso di certificazioni. Sarà semplificata anche la procedura di accesso per i “piccoli agricoltori”, che avranno diritto a un assegno forfettario annuo che dai 500 ai 1000 euro. Incoraggiata infine la cessione di terreni da parte dei piccoli agricoltori a imprenditori che vogliono ristrutturare l’azienda.
Le sfide da affrontare si pongono in un contesto mondiale complesso: sicurezza alimentare,volatilità dei prezzi, crisi economica, variazioni dei prezzi, rallentamento della produttività e adattamento della produzione ai cambiamenti climatici. Il Quadro Finanziario 2014 – 2020 prevede impegni per1.025 miliardi (1,5% del Pil europeo) e pagamenti diretti per 972 miliardi (l’1% del Pil). Ma al di fuori del Quadro ci sarà anche un “fondo di riserva” per le crisi dello 0,6%.
Ora la palla passa al Parlamento UE, dove si terranno le discussioni, e al negoziato – soprattutto sul budget – del Consiglio dei ministri UE all’Agricoltura. Per la prima volta – grazie al Trattato di Lisbona – il Parlamento non avrà solo un ruolo consultivo.
Francesca Fradelloni
Leggi le “pillole” sulle più interessanti novità della PAC pubblicate in diretta, durante la conferenza stampa del Commissario Ciolos, sul canale Twitter di Greenews.info