Riuso e voglia di spazi verdi: al MACEF l’abitare vuol essere sostenibile
Da materiali di scarto, provenienti dai cantieri e produzioni meccaniche, a resti di officine. Sostenibilità e commistione con le tecnologie. Vecchio e nuovo,green e tecno fanno da star, quest’anno, per l’edizione numero 94 delMacef (Salone Internazionale della Casa), la più grande mostra di design che inaugurerà il 24 gennaio a Milano e durerà fino al 27.
Grazie a “Storie di cose sostenibili” (Padiglione 1 – Stand M01) torna l’appuntamento con il design per la casa dove l’estro creativo prende forma da oggetti altrimenti destinati al cassonetto. Dalle bottiglie in plastica colorata che diventano originali soprammobili dalla dignità artistica, ai “rifiuti a lieto fine” che nella loro bellezza vogliono raccontare la storia dei materiali da cui prendono vita. Questa edizione vede la presenza di numerose aziende, prodotti innovativi e la collaborazione di BEST UP, il primo circuito per la promozione dell’abitare sostenibile.
I rifiuti sono la base per i pezzi unici e serie limitate di complementi d’arredo e di gioielli, dalle linee essenziali ed eleganti di Art Design Factory, per esempio. Le idee nascono e (ri)prendono forma, grazie alla commistione originale di progetti innovativi e materiali artigianali. Creatività ed estetica si esaltano a vicenda in combinazioni inusuali come nei pendenti, negli anelli e negli oggetti da tavola. Flessibilità, funzionalità più la combinazione di diversi materiali è il centro delle opere che Giorgio Caporaso trasferisce dal cartone alle sue collezioni, che vogliono durare nel tempo, adattandosi a modi di vita in trasformazione. Ci sono poi i “mobili per educare” di Flowerssori che ha il bambino al centro del proprio metodo progettuale e persegue un approccio ecologico, che rispettoso del legno nella sua interezza, mantenendo il nodo, come espressione della natura e dell’unicità del materiale. La raccolta differenziata dell’umido è alla base del progetto di InSinkErator. Utilissimo a questo proposito un piccolo elettrodomestico, inventato negli Stati Uniti nel 1927, chiamato “dissipatore”, perché realmente “dissipa” ogni forma di rifiuto alimentare, trasformandolo in particelle minuscole che vengono eliminate dallo scarico del lavello, al quale questo apparecchio viene collegato.C’è anche il progetto Oikosche si inserisce all’interno di un articolato percorso di recupero etico e propositivo degli scarti aziendali accumulati nel tempo all’interno dei magazzini, attraverso le potenzialità creative e artigianali del ri-assemblaggio. Come per le persone, anche la vita degli oggetti accumula emozioni e racconta storie quotidiane, che ORAdesing interpreta con sensibilità. Allora il pneumatico si tinge d’argento e si impreziosisce di strass, la sedia con una gamba in meno diventa un arredo allegorico, la cassa di una nave da guerra si trasforma in tavolino contenitore per materiali familiari e ricordi, perché la creatività vede nelle cose ciò che esse avrebbero voluto essere in un’altra vita: la nostra.
Da non perdere, “Home Garden – Il Giardino Domestico” (Padiglione 7 – Stand S01), novità dell’edizione Macef di settembre, e protagonista anche nei prossimi giorni. Un grande giardino colorato dove trovano spazio oggetti di arredo per esterni, complementi, accessori e allestimenti, come sempre declinati sia per spazi privati che contesti pubblici. Il settore dell’outdoor offre prospettive decisamente incoraggianti che prevedono una crescita complessiva del 4,1% entro il 2013. Dati in controtendenza rispetto al generale calo dei consumi, che dimostrano un mercato vivace. Segno di un bisogno concreto: fare della natura un’esperienza abitativa quotidiana per un ritorno all’essenza delle cose e a un vivere più sano. Nell’area dedicata all’outdoor, sarà presente l’allestimento“Una sosta nel bosco”, ideato dal designer Angelo Grassi, da sempre ispirato dall’osservazione e dal rispetto della natura. Nasce così un nuovo e sorprendente racconto che valorizza l’aspetto paesaggistico del bosco e l’importanza dell’acqua e dell’ossigeno, elementi legati alla qualità della vita. L’intenzione è di offrire ai visitatori una piccola oasi di tranquillità in un contesto dinamico come quello di un evento fieristico. “E’ necessario ripristinare l’equilibrio fra la natura e l’aspetto produttivo e industriale che può svilupparsi attraverso scelte precise come ad esempio l’utilizzo delle energie rinnovabili. Da qui è nata l’idea di ricreare una porzione di paesaggio naturale per suscitare emozioni in un ambito come quello di un padiglione fieristico”, racconta Grassi. Il percorso tra gli alberi conduce a un biolaghetto con acqua a fitodepurazione ottenuta con meravigliose piante acquatiche come iris d’acqua, phragmites, myriophillium, thalia dealbata. A completare l’allestimento un prato, sabbia e un sottobosco ottenuto con terriccio vergine e pacciamatura da scarti di potatura e foglie.
Francesca Fradelloni