Grammi CO2 per chilometro: le emissioni protagoniste a Ginevra e nei nuovi incentivi statali
Questo mese, dopo l’ennesimo crollo delle vendite anche a febbraio (-17,4%), si parlerà in positivo di automobili, sia per i contributi statali per l’acquisto di veicoli a basse emissioni complessive (BEC), sia per il Salone di Ginevra, animato da una vivacità di modelli ecosostenibili che lascia ben sperare.
I contributi – richiedibili da giovedì 14 marzo – sono stati previsti non per rilanciare il settore ma, più modestamente, per dare un piccolo aiuto nell’acquisto dei veicoli più ecologici: elettrici, ibridi, a gas (Gpl e metano) con emissioni di anidride carbonica non superiori ai 120 grammi per chilometro. Questa impostazione esclude le automobili più piccole ed efficienti alimentate con diesel e benzina, ma ciò, in verità, non rappresenta una grave disparità, poiché la maggior parte dei fondi è riservata alle flotte aziendali, ai taxi, ai noleggi con conducente e così via. Inoltre, le risorse messe a disposizione nel triennio 2013-2015 sono molto modeste: 120 milioni di euro, 40 per il 2013 di cui per i privati solo 4,5 milioni che potrebbero corrispondere a circa duemila auto.
Il contributo, pari al 20% del prezzo di acquisto, cresce al diminuire delle emissioni, ma ha un limite massimo fissato a 5 mila euro. Tre le categorie previste, in base al “potere inquinante”: CO2 fino a 120 g/km (massimo 2.000 euro), fino a 95 g/km (massimo 4.000 euro), fino a 50 g/km (massimo 5.000 euro). E poiché i fondi sono ad esaurimento conviene affrettarsi a visitare il sito allestito dal Ministero dello Sviluppo Economico dove in tempo reale è possibile verificare disponibilità di risorse e prenotarsi per il contributo o, più concretamente, considerare gli sconti che concessionari e case automobilistiche metteranno in campo cercando di sfruttare il traino degli incentivi statali.
I grammi di CO2 per km – che esprimono anche l’efficienza dell’auto: meno se ne emette, meno si consuma – sono anche i protagonisti del 83° Salone internazionale dell’Automobile di Ginevra, a partire dalla superstar della kermesse: LaFerrari. Sì, si chiama proprio così l’ultimo bolide di Maranello: nella tradizione delle serie speciali limitate, è la prima ibrida nella storia del Cavallino Rampante. Le prestazioni sono ovviamente da record, ma non vanno dimenticate le emissioni ridotte del 40% rispetto alla Enzo di 10 anni fa, da 545 g/km a 330. Per capire l’importanza di tale risultato basti pensare che la Enzo aveva 660 cavalli, mentre LaFerrari ne ha 800, più i 163 dei due motori elettrici, anch’essi, per fortuna, Made in Italy. Un bel simbolo, dunque, da diversi punti di vista.
I g/km di CO2 sono stati interiorizzati non solo dal marketing, ma rientrano ormai appieno nei target prestazionali dell’intera piramide automobilistica. A tal proposito non si può non ricordare la fantasmagorica Porsche 918 Spyder (70 g/km, 30 km con un litro di benzina e naturalmente ben più di 300 km/h di velocità massima) presentata come show car proprio a Ginevra nel 2010 ed in consegna tra pochi mesi. Allora l’industria automobilistica tedesca mise a segno un notevolissimo risultato, non fosse altro perché la storia dell’auto ci ha insegnato che le novità sperimentate nell’altissima gamma, spesso ad alto prezzo, sono destinate ad arrivare sui veicoli più diffusi anche in meno di una decade.
Ed è proprio in questa ottica che andrebbe commentata l’altra grande novità del Salone, la Volkswagen XL1, la prima e unica automobile in grado di percorrere 100 km con un solo litro di carburante, ormai pronta per essere prodotta e venduta, anche se solo in piccola serie. Solo 250 esemplari l’anno, a un prezzo ancora da definire ma, di certo, non basso e in grado di ripagare da solo gli elevatissimi costi di ricerca, sviluppo e industrializzazione di un progetto così innovativo. Sono passati infatti oltre dieci anni da quando Ferdinand Piech, nipote di Ferdinand Porsche, padre dell’Audi Quattro, del motore TDI e della Bugatti Veyron da oltre 400 km/h, presentò il primo avveniristico prototipo (a forma di siluro). E probabilmente, senza il ricorso alla tecnologia dell’ibrido plug-in, ce ne sarebbero voluti altri 10. La XL1 quindi non è un semplice prodotto, ma piuttosto un’auto manifesto e un laboratorio viaggiante per testare una delle strade che probabilmente dovrà imboccare l’automobile nel prossimo futuro. Il modo migliore per sperimentare e capire come produrre in grande serie le leggere strutture di carbonio e magnesio, i sofisticati sistemi di propulsione ibridi accoppiati con batterie al litio e nuovi cambi automatici, pneumatici ultraefficienti e così via. Elementi indispensabili insieme alla curatissima aerodinamica – il coefficiente di penetrazione (Cx) è di 0,19 e la superficie frontale di soli 1,5 mq, un terzo meno di un’auto normale – alla massa di soli 800 kg e al piccolo motore bicilindrico turbo da 48 CV. Il tutto per l’eccezionale risultato di 21g/km di CO2 e appunto 100 km con un solo litro di gasolio.
Un primo esempio dello sforzo tecnologico necessario per XL1 e traslabile su altri modelli è l’Audi A3 e-tron, ibrida plug-in, con batterie al litio, in grado di emettere solo 35 g/km di CO2 grazie ai 50 km percorribili in sola modalità elettrica. E trattandosi di un veicolo, almeno nelle forme e nel peso, del tutto convenzionale, dovrebbe destare più stupore della XL1, che ha solo 2 posti ed è alta soltanto 115 cm, appena uno in più di una supercar come la Lamborghini Aventador.
In verità, questi sensazionali risultati sono spiegabili grazie alla formula utilizzata per il calcolo del consumo dichiarato come prevista dalla norma europea che dà molto peso all’autonomia elettrica. Con le batterie completamente scariche la XL1 difficilmente superebbe i 50 km/l. Ma di questo torneremo senz’altro a scriverne a breve, per adesso registriamo che le ibride ricaricabili stanno battendo, e non di poco, le elettriche. Cosa che per la verità sta riuscendo molto bene anche alle auto a metano, note da tempo ma ora disponibili in un numero crescente di modelli. E non è certo un caso che la Golf, incoronata Auto dell’Anno 2013 proprio a Ginevra, abbia presentato una versione alimentata a gas naturale.
Antonio Sileo*
*Ricercatore IEFE Bocconi