Festambiente 2011: un “green new deal” per il futuro del Paese
“ERA NUCLEARE (Ora non lo è più) “. Questa la scritta che campeggiava ovunque durante la ventitreesima edizione di Festambiente, la manifestazione di Legambiente conclusasi la scorsa settimana in Toscana. Sulle magliette dei ragazzi, volontari in servizio presso stand, bar e ristoranti, e su due striscioni, uno esposto nell’area concerti e l’altro sopra il palco dello spazio dibattiti: non poteva che essere l’esito dei referendum del 12 e 13 Giugno il “claim” di questa edizione di Festambiente svoltasi, come di consueto, presso il centro nazionale per lo sviluppo sostenibile “Il Girasole”, a Rispescia, all’interno del Parco Nazionale della Maremma.
Undici giorni di dibattiti, incontri, concerti all’insegna della sostenibilità e della lotta alle illegalità con 130 stand espositivi, 250 tra volontari e collaboratori, circa 400 enti patrocinatori, oltre 150 relatori, più di 100 artisti che si sono esibiti, 70 rassegne di degustazione, 20 laboratori ecologici al giorno nello spazio “Città dei Bambini”, il ristorante vegetariano più grande d’Italia e oltre 50 pellicole proiettate nel cinema all’aperto. Il tutto in un’area di oltre 20mila metri quadrati, una città sostenibile in cui si raggiunge il 90% di raccolta differenziata, non si usa la plastica, l’acqua è servita in caraffa, piatti e bicchieri sono esclusivamente in ceramica, vetro e amido di masi, l’alimentazione è biologica e a km zero, con prodotti tipici della Maremma e, inoltre, il palco concerti e quello per i dibattiti sono alimentati da pannelli fotovoltaici. Infine aderendo alla campagna nazionale di “Azzero CO2” le oltre 60 tonnellate di CO2 emesse comunque in atmosfera sono state compensate con l’acquisto di crediti da fonti rinnovabili in India.
“Siamo felici di aver festeggiato insieme a migliaia di persone – ha dichiarato Angelo Gentili, coordinatore nazionale della manifestazione e membro della segreteria nazionale di Legambiente – il successo nei referendum, ribadendo la nostra voglia e il nostro entusiasmo nel costruire un mondo migliore. Al di là dei numeri, il risultato più bello rimane la passione e la partecipazione della gente. Festambiente è uno degli eventi più importanti dell’estate italiana. Un messaggio chiaro alla classe politica del paese: l’entusiasmo e la grande partecipazione della gente dimostra che continua a soffiare forte il vento del cambiamento e della voglia di essere protagonisti. Abbiamo tracciato ancora una volta la strada per un futuro più sostenibile a sostegno delle buone pratiche, delle energie rinnovabili e contro le ecomafie e l’abusivismo edilizio. La gente vuole cambiare e lottare per ciò che è giusto. Ed è anche per questo – conclude Gentili – che noi continueremo con le nostre campagne e le nostre battaglie a camminare insieme, verso un mondo migliore”.
Ma si può veramente fare a meno del nucleare e coprire diversamente il fabbisogno energetico necessario al mantenimento dello sviluppo economico del nostro Paese? La risposta di Legambiente è sì, stando almeno all’esempio di altri Paesi, come la Germania, che ha abbandonato il nucleare pur mantenendo l’obiettivo di ridurre del 95% le emissioni di CO2 in atmosfera entro il 2050. Un obiettivo assoultamente realistico, hanno assicurato i relatori del convegno tenutosi il 13 Agosto, intitolato “Fuori dal Nucleare! Dall’ Italia la sfida per un nuovo modello energetico internazionale”.
Secondo Valerio Rossi Albertini, del CNR nazionale, le tecnologie “ci sarebbero”, pronte per arrivare molto vicini alla riduzione del 100% delle emissioni climalteranti, ma servono incentivazioni ed una forte volontà politica. La palla, dunque, passa di nuovo ai decisori in Parlamento. E, stando alle dichiarazioni rilasciate dal Ministro Paolo Romani all’indomani del referendum, un nuovo Piano Energetico Nazionale potrebbe essere pronto già a Settembre con le energie rinnovabili - è lecito prevedere – a farla da padrone.
In Maremma non si è parlato però solo di energia, ma anche di illegalità e crimini contro l’ambiente, con ampio risalto ai dati di Goletta Verde, sullo stato dei mari italiani. Non c’è da rallegrarsi: 146 i punti critici lungo il territorio nazionale, uno ogni 51 km di costa, l’80% dei quali fortemente inquinato. Sotto i riflettori, ancora una volta, l’emergenza foci: 112 quelle off limits. L’Oscar dell’inquinamento va alla regione Calabria, dove oltre il 60% dei cittadini scarica a mare reflui non depurati a norma di legge, seguita da Campania e Sicilia. Il mare più pulito, invece, è in Sardegna, seguita dalla Puglia e dalla Toscana. A tutto ciò va sommato l’abusivismo edilizio. Anche in questo caso ai primi posti ci sono Sicilia, Calabria e Campania, ma è un problema che affligge anche il Lazio, Il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia Romagna e le Marche. Per non parlare delle trivellazioni dei fondali marini per la ricerca di petrolio.
“Scarichi fognari illegali, cementificazione selvaggia delle coste e progetti energetici basati sulle fonti fossili sono i principali nemici del mare italiano – dichiara Stefano Ciafani, responsabile scientifico nazionale di Legambiente -. Serve un green new deal per la tutela delle coste e per il rilancio dell’economia turistica del Belpaese: depuratori per il 30% di cittadini che ne è ancora sprovvisto, abbattimento degli ecomostri, abbandono di progetti insensati come la svendita ai privati delle spiagge con pericolosi diritti di superficie o la corsa alle trivellazioni off shore di petrolio o, ancora, proposte di condono edilizio: sono solo una seria ipoteca per la tutela dell’ecosistema marino e costiero, alla base del turismo di qualità, sempre più importante per il Pil del nostro Paese”.
Andrea Marchetti