Earth Day 2010: concerti e iniziative in difesa dell’ambiente
È partito il conto alla rovescia per i festeggiamenti dell’Earth Day 2010. Da Pechino a San Paolo, passando per Calcutta, Roma e New York, 175 paesi sono pronti a salutare per la 40esima volta la Giornata della Terra con centinaia di “azioni verdi” che si snoderanno nella giornata di domani.
La manifestazione, celebrata a livello internazionale dal 22 aprile 1970, si pone come scopo quello di sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra. Nato come movimento universitario, nel tempo l’Earth Day è divenuto un avvenimento educativo ed informativo. Per i gruppi ecologisti è l’occasione per fare il punto sulle problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili.
Un calendario, quello coordinato dall’Earth Day Network , che mira dunque a sensibilizzare i cittadini coinvolgendoli in una serie di azioni ecosostenibili: qualcuno pianterà un albero, altri si impegneranno a risparmiare sui consumi o a pagare le bollette on line e avanti così. Il risultato è che il contatore nel sito della manifestazione registra già 31 milioni di promesse sottoscritte, e si prevede che questa cifra aumenti ancora nelle prossime 24 ore.
A proposito di promesse, è di ieri l’annuncio dell’Università di Phoenix, negli USA, di una partnership con l’Earth Day Network per “offrire un futuro più verde ai giovani americani”. Sono state individuate 10 scuole in tutto il Paese in cui saranno installati pannelli solari, che permetteranno di risparmiare il 33 per cento di energia e 32 per cento di acqua, consentendo l’assunzione di due insegnanti in più a tempo pieno. Un buon esempio che meriterebbe di essere preso in considerazione anche in Italia.
Domani sarà invece la musica ad accompagnare la manifestazione in ogni parte del mondo. A partire dal National Mall di Washington, il viale monumentale che nel 1963 vide Marthin Luther King pronunciare il famoso discorso “I have a dream”. Questa volta le parole saranno a favore della conservazione dell’ambiente e della sostenibilità delle politiche di sviluppo: a pronunciarle personaggi divenuti ultimamente simbolo della difesa delle risorse naturali come il regista James Cameron, trionfatore al botteghino con “Avatar” e il leader dei diritti civili Jesse Jackson, mentre sul palco si alterneranno musicisti come Sting, John Legend, The Roots, Jimmy Cliff, Passion Pit e Joss Stone.
Ma veniamo a casa nostra: dalle 19 alle 24 Roma si prepara ad accogliere sul palco, allestito per l’occasione a Circo Massimo, artisti come Pino Daniele e i Morcheeba. Per combattere le emissioni di CO2 prodotte dal concerto verranno ripiantati nuovi alberi nell’area verde del Parco dell’Aguzzano e tutelate foreste in Madagascar. L’Ama (l’azienda di raccolta dei rifiuti capitolina) allestirà intorno un villaggio dove i ragazzi potranno imparare a dividere i rifiuti e ricevere magliette in cambio di bicchieri e bottiglie utilizzate durante l’evento. Chiuderà i battenti il dj Claudio Coccoluto e una sessione di video art.
Musica sì, ma non solo: anche la stampa periodica si adegua e partecipa attivamente alla Giornata della Terra. Lo fa ad esempio il settimanale Topolino che da oggi è disponibile nelle edicole con un numero a impatto zero, grazie all’adesione al progetto di LifeGate. Si è calcolato infatti che la produzione di ogni copia del magazine Disney, dal lavoro in redazione, alla stampa, al trasporto genera emissioni pari a circa 52 mila kg di anidride carbonica. Green nella forma dunque, ma anche nei contenuti: a partire dalla copertina, che vede Eta Beta e Topolino sul palco del “Congresso Straordinario sull’Ambiente”, fino alla storia a fumetti in tre atti dal titolo “Topolino e il mondo di Tutor”, viaggio che avrà come protagonisti Mickey Mouse e il suo amico venuto dal futuro.
Viene invece dall’Australia, l’iniziativa del comune di Manly, vicino a Sidney, dove in alcuni caffé convenzionati gli abitanti che si porteranno la propria tazza da casa avranno un sconto. Il motivo? Ostacolare l’utilizzo di bicchieri usa e getta, 750 mila stimati in un anno nella sola cittadina, mentre in tutta l’Australia toccano quota mezzo miliardo, cioé 951 al minuto.
Valentina Massenti