Da oggi la vacanza si baratta
Barattare una lezione di musica con un soggiorno in un bad&breakfast si può. In migliaia di strutture, durante la settimana dal 15 al 21 novembre, si potrà scambiare il pernottamento con una merce o un servizio. Dopo il successo ottenuto lo scorso anno, la curiosità che ha suscitato l’iniziativa e gli oltre 12.000 fans su Facebook, torna, per la seconda edizione, la Settimana del Baratto.
“Non quello che hai, ma quello che sei o che sai fare” è la filosofia, un modo per privilegiare i rapporti umani, lo scambio delle reciproche esperienze e preservare l’ambiente riutilizzando tutto. Ecco qualche esempio. Preparate delle ottime marmellate? Potreste barattarle con un paio di soggiorni inclusa colazione a base di prodotti tipici del luogo dove vi trovate e magari ingaggiare una gara di conserve. Avete una enorme collezione di dvd e non trovate più lo spazio dove sistemarli? Perfetto, portateli in dono ai gestori di una struttura ricettiva che vi offriranno in cambio un indimenticabile weekend. Potreste ospitare un idraulico o un elettricista per farvi mettere a posto gli impianti. O un giardiniere, un fotografo, un artista, un imbianchino.
Sulla scia di questa idea è nato il primo b&b anticrisi. Si chiama Villa Villacolle si trova in Sardegna, a Bosa. Un b&b&b, dove la terza “b” sta proprio per baratto. Bosa è un paese medievale, di circa 8.000 abitanti, in provincia di Oristano, che si affaccia sul fiume più pulito dell’isola e a due passi da spiagge, calette e un mare che ottiene oramai da anni il riconoscimento “5 vele” da parte di Legambiente.
I proprietari del b&b Villa Villacolle sono Ilaria, Alfredo e Elia. La loro piccola casa a torre, risalente al 1600, è costruita ai piedi del Castello dei Malaspina. Ilaria e Alfredo sono dei ceramisti, il piccolo Elia va a scuola. Ilaria e Alfredo hanno alle spalle anni di esperienza nel campo dell’alimentazione, della ristorazione biologica e dell’accoglienza turistica. “Villa Vilacolle – raccontano – è una forma di ospitalità totalmente gratuita, il baratto è per noi sinonimo di dono, di condivisione. Quindi qualsiasi cosa sentirete di condividere perché per voi è preziosa, sarà da noi ben accetta, che sia materiale o immateriale, a prescindere da qualsiasi considerazione di valore economico”.
Ma non solo. Barattando si impara non tanto a fare a meno del denaro (attitudine già tristemente nota a molti, a causa della crisi), ma a ritrovare stili consumistici più sobri e un riuso ecologicamente vantaggioso. Meno oggetti nuovi, meno rifiuti: barattare per produrre e inquinare meno.
Per questo sono nati anche numerosi siti di scambio. Eco-riciclo.it, per esempio, è un tentativo di far capire, con la pratica quotidiana, che solo attraverso uno stile di vita lontano dagli sprechi si possono salvare il pianeta e le sue risorse. Tutto si riutilizza, tutto si scambia e niente si butta invece è lo slogan di Zerorelativo.it, contenitore web che ospita numerosissimi “barter”, neologismo per definire l’utente che presta o dona i propri oggetti.
Dal virtuale al reale. Il 27 e 28 novembre a Piazzale Tecchio, a Napoli (capoluogo ciclicamente devastato dai rifiuti) si terrà la Fiera del Baratto e dell’Usato che, da anni, ormai, si propone di andare in controtendenza e proporre uno stile di vita diverso da quello quotidianamente promosso dai media, per sostituire l’insostenibile prassi dell’usa e getta con quella del riciclo e del riuso, più salutari per l’ambiente e il portafogli.
In uno spirito di condivisione degli intenti, una parte della Fiera è dedicata anche a tutte quelle aziende che, a diverso titolo, lavorano su temi ambientali, realizzando e promuovendo prodotti ecocompatibili e un approccio più consapevole al consumo.
Francesca Fradelloni