Maxi eolico e moto ondoso: le nuove strade secondo lo studio UpWind
Nel 2020 le turbine eoliche potranno arrivare a una potenza di 20 MW. È la conclusione di uno studio di fattibilità condotto nell’ambito del progetto europeo UpWind.
Questo aumento di potenza potrebbe offrire opportunità importanti per l’espansione dell’energia eolica in Europa, soprattutto con i parchi offshore, facilitando il traguardo di ricavare dall’energia eolica fra il 26% e il 34% del fabbisogno elettrico europeo nel 2030.
Serviranno però significativi progressi tecnologici e modifiche nella progettazione: «Per costruire turbine da 20 MW non si può aumentare semplicemente la dimensione di quelle da 5 MW. Ma abbiamo già individuato le innovazioni necessarie, in termini di progettazione, materiali e modo di gestione», ha dichiarato Jos Beurskens, dell’Energy Research Centre olandese, che ha coordinato la ricerca.
Per esempio le pale dovranno avere un diametro di 200 metri, contro i 120 metri delle attuali turbine da 5 MW, ma nello stesso tempo dovranno essere più leggere e flessibili. Inoltre dovranno essere dotate di un sistema di sensori che ne segnali in tempo reale l’orientamento ottimale rispetto al vento e la tensione a cui sono sottoposte.
Anche dal punto di vista economico vi saranno probabili difficoltà da superare, per il finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo: «Queste ricerche non diventeranno mai realtà se l’Unione Europea non assume impegni chiari per la ricerca», avverte Christian Kjaer, amministratore delegato dell’European Wind Energy Association (Ewea).
Invece la Columbia Power Technologies (CPT), società specializzata nelle energie marine con sede nell’Oregon, ha annunciato di aver sperimentato con successo in mare una nuova tecnologia per la generazione di energia elettrica dal moto ondoso.
Secondo i responsabili del progetto, il nuovo dispositivo, denominato SeaRay, ha una efficienza energetica superiore a due volte rispetto alle altre tecnologie marine che sono oggi in fase di sviluppo. Inoltre sarebbe in grado di operare anche in presenza di severe condizioni del mare, garantendo una generazione costante di energia.
Le prove eseguite in mare e le analisi effettuate con i modelli previsionali – è stato affermato – hanno dato risultati che sono andati oltre ogni aspettative dal punto di vista dell’affidabilità e dell’efficienza energetica.
«Sulla base di questi risultati – ha dichiarato Bradford Lamb, presidente della Columbia Power Technologies – e con il sostegno del Dipartimento dell’Energia, della US Navy e del Congresso dell’Oregon, siamo ora in grado di accelerare il nostro cammino verso la fase di commercializzazione di questa tecnologia a costi competitivi su mercato».
Non è stata resa nota la potenza del prototipo (definito di “scala intermedia”) utilizzato per le prove in mare, ma per la commercializzazione CPT parla di dispositivi con potenza dell’ordine dei megawatt.