Un cinema in difesa dell’ambiente
La serata di gala del Premio Internazionale Roberto Rossellini Maiori Film Festival si è chiusa a Maiori lo scorso 27 novembre al Centro Congressi dell’Hotel Pietra di Luna. La manifestazione, intitolata al maestro del neorealismo, ha dedicato un’intera settimana a proiezioni ed incontri relativi al tema dell’ambiente e della sua salvaguardia in pieno spirito rosselliniano, cercando di fare del cinema “un’arte utile”.
Ha presenziato alla conferenza il professore Mario Alverà, uno dei pochi relatori ad essere stato addestrato personalmente dall’ex Vice Presidente Al Gore ed ammesso dall’Associazione No-Profit ‘The Climate Project’’, un’organizzazione mondiale che nasce dall’impegno in campo ambientale di Al Gore – per questo insignito del Premio Nobel per la Pace 2007 insieme all’IPCC dell’Onu – allo scopo di realizzare un’informazione chiara per tutti, rigorosa ed esaustiva, sul tema dei cambiamenti climatici.
Numerosi i riconoscimenti attribuiti in questa undicesima edizione nel ricordo di Roberto Rossellini:
- Yann Arthus Bertrand per il film Home, un vero e proprio inno alla bellezza del nostro pianeta e alla sua delicata armonia, attraverso fantastici paesaggi di 54 paesi catturati solo dall’alto. Il regista e fotografo francese ci porta in un viaggio spettacolare sopra tutto il pianeta Terra. Home è molto di più di un magnifico film-documentario, è una lunga sequenza di inquadrature mozzafiato della Terra come non si è mai visto prima.
- Walt Disney Italia per film “Earth. La nostra Terra” di Alastair Fothergill e Mark Linfield, prodotto da Disneynature. Earth racconta le stagioni, attraverso un viaggio dal Polo Nord al Polo Sud, narrando la vita di tre famiglie: quella degli orsi polari (più che altro di una madre orsa e dei due cuccioli); quella di un elefantessa e del suo cucciolo nel deserto del Kalahari; quella di una balena megattera e il suo balenottero. Per realizzare Earth sono stati necessari cinque anni di produzione, mille ore di riprese, quaranta troupe specializzate; per la prima volta sono state utilizzate delle cineprese super high speed al di fuori di uno studio cinematografico.
– Gaetano Pascale, responsabile di Slow Food Campania, per il film Terra madre (2009) di Ermanno Olmi. Un maestro del cinema mondiale propone il proprio punto di vista sul grande tema del cibo e sulle implicazioni economiche, ecologiche, sociali ad esso correlate. Ermanno Olmi costruisce un documentario, un film d’inchiesta limpidamente autoriale, che fa i conti con il destino del pianeta. Una poetica riconoscibile e riconducibile a tutta la sua opera precedente ma sorprendente per la sua unicità formale nel panorama del genere documentario.
– Mario Alverà per “The Climate Project”, l’organizzazione mondiale che nasce dall’impegno in campo ambientale di Al Gore allo scopo di realizzare un’informazione chiara per tutti, ma rigorosa ed esaustiva, sul tema dei cambiamenti climatici.
– Federica Masin, executive creative producer, per Current TV, il network televisivo internazionale di informazione indipendente particolarmente sensibile alle tematiche ambientali, fondato nel 2005 da Al Gore, premiato nel 2007 con un Emmy Award per il suo originale servizio TV interattivo, piattaforma cross-mediale attiva 24 ore su 24 che integra televisione e internet e si fonda sul concetto degli User Generated Content (contenuti generati dagli utenti). Conta dunque sulla partecipazione attiva di un pubblico pronto a proporre e fruire dei contenuti con l’intento di creare una coscienza collettiva attraverso lo scambio partecipativo d’informazioni da ogni angolo del pianeta.
– Guglielmo Pepe, direttore, per la rivista National Geographic che da sempre si è prefissata di incrementare e diffondere la conoscenza geografica e allo stesso tempo di promuovere la protezione della cultura dell’umanità, della storia e delle risorse naturali.
– Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo, per Greenpeace, uno dei più grandi movimenti ambientalisti del mondo. Greenpeace è un’associazione non violenta, che utilizza azioni dirette per denunciare in maniera creativa i problemi ambientali e promuovere soluzioni per un futuro verde e di pace. Greenpeace è indipendente e non accetta fondi da enti pubblici, aziende o partiti politici.