Stati generali della green economy 2013: un decalogo per il “green new deal”
Un ‘decalogo’ delle misure necessarie per lanciare un “Green New Deal” che faccia uscire il Paese dalla crisi economica, ecologica ed occupazionale. Questo il ‘pacchetto’ di priorità, individuate tra le 79 proposte della Roadmap, che sarà presentato a Rimini, il 6 e 7 novembre prossimo, in occasione degli Stati Generali della Green Economy 2013, organizzati dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 66 organizzazioni di imprese green (con migliaia di aziende al loro interno), in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico e con il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
Gli Stati Generali della Green Economy rappresentano un processo partecipativo senza eguali in Italia. Per mettere a punto la ‘Roadmap per la green economy’ , il Consiglio Nazionale si è avvalso di 10 Gruppi di Lavoro (a cui hanno partecipato oltre 500 esperti) nei 10 settori strategici. Ciascun Gruppo di Lavoro ha discusso una bozza di documento programmatico in un’Assemblea dedicata, in cui complessivamente sono stati consultati 2.570 stakeholder tra rappresentanti delle Imprese, Organizzazioni e Associazioni no profit, Istituzioni, Università e Istituti di ricerca, Sindacati e Partiti e cittadini interessati. Al termine di questa consultazione, sono stati realizzati 10 Documenti Programmatici, 10 punti di partenza per una ‘Roadmap per la green economy in Italia’.
Per quel che riguarda le misure generali è necessario anzitutto, secondo gli organizzatori, diffondere la nuova visione della green economy rafforzando la consapevolezza dei cittadini, del mondo politico e di quello economico sulla necessità di produrre e utilizzare beni e servizi di qualità ecologica e ridotto impatto ambientale per tutelare le risorse naturali (riconoscendone la scarsità), conservare i servizi della natura (riconoscendone il valore) e per la crisi climatica (con un’economia a basse emissioni di carbonio).
È necessario dunque partire dalla valorizzazione delle imprese green italiane, dalla semplificazione del quadro normativo, da investimenti nei ‘green jobs’. Uno dei primi step per realizzare il ‘Green New Deal’ è la valorizzazione del potenziale green delle imprese italiane, che sanno coniugare innovazione, internazionalizzazione e orientamento all’economia verde. Queste sono le aziende in grado di affrontare la crisi e di competere a livello internazionale. Sono, poi, le istituzioni, a partire da quelle locali – Regioni e Comuni – a dover puntare sulla green economy. Risultano, infatti, alleati strategici determinanti per orientare in un’ottica green lo sviluppo economico nazionale in virtù del loro molteplice ruolo: legislatore, amministratore e promotore. Gli amministratori devono poter agire evitando inutili lungaggini e complicazioni burocratiche e avendo una particolare attenzione per le aziende dotate di certificazioni ambientali.
Per far questo, la richiesta è che il Governo si impegni a definire un quadro normativo coerente, stabile, efficace, in grado di facilitare lo sviluppo dell’eco-innovazione e di favorire processi di semplificazione. È necessario mettere in atto urgenti misure di fiscalità ecologica, spostando parte del carico fiscale dal lavoro e dagli investimenti, sul consumo di risorse, premiando – in termini di minore prelievo fiscale – il minor consumo di risorse, il riciclo e i minori impatti ambientali, e orientando il riesame della composizione della spesa pubblica (spending review) con attenzione particolare a quella con impatti negativi sull’ambiente.
Infine, bisogna puntare sulla crescita dei green jobs con particolare attenzione al rilancio dell’occupazione giovanile accelerando sulla strada della transizione alla green economy in grado di creare nuovi e migliori posti di lavoro. Serve un’azione sinergica concentrata su diversi fronti, dallo sviluppo della fiscalità ecologica associato alla riduzione del costo del lavoro al sostegno alle imprese green, a cominciare dalle filiere con maggiori potenzialità occupazionali, dall’introduzione di agevolazioni fiscali per l’assunzione di lavoratori giovani, al sostegno alla formazione mirata e alla ricerca.
Il Consiglio Nazionale della Green Economy ha selezionato, dalla Roadmap, 10 priorità da mettere in pratica nel più breve tempo possibile contenute nel ‘Pacchetto di misure per un Green New Deal per l’Italia’, che riguardano settori strategici della green economy, in particolare una riforma fiscale in chiave ‘eco’; strumenti finanziari innovativi; investimenti in infrastrutture verdi, difesa del suolo e risorse idriche; riciclo dei rifiuti; efficienza e risparmio energetico; fonti energetiche rinnovabili; filiere agricole di qualità ecologica; rigenerazione urbana e consumo del suolo; mobilità sostenibile e occupazione giovanile green.
Il ‘Pacchetto di misure per un Green New Deal per l’Italia’ sarà al centro del dibattito e confronto che si svolgerà a Rimini nelle tre sessioni di lavoro in programma:
06 novembre 2013 ore 11.30/13.30 – ‘Green New Deal’ a cui parteciperanno Andrea Orlando – Ministro dell’Ambiente, Edo Ronchi – Consiglio Nazionale della Green Economy, Michele Candotti – Consigliere del Direttore Esecutivo dell’UNEP e Robert Konrad – DG Ambiente, Commissione Europea.
06 novembre 2013 ore 15.00/17.30 – ‘Le Regioni e i Comuni per un Green New Deal’ che prevede l’introduzione di Giancarlo Muzzarelli – Coordinatore Gruppo di lavoro Regioni e Enti locali per la green economy del Consiglio Nazionale della Green Economy e gli interventi di Vittorio Cogliati Dezza – Presidente Legambiente, Giuseppe Onufrio – Direttore Greenpeace, Dante Caserta – Presidente WWF, Agostino Ghiglia – Coordinatore Commissione Ambiente, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, oltre al confronto tra best practice internazionali che vanno dal Brasile all’Olanda passando per la Svezia.
07 novembre 2013 ore 09.30/13.00 – ‘Le misure e le riforme economiche e fiscali necessarie per attivare un Green New Deal’ a cui interverranno, dopo Marco Frey – Coordinatore Gruppo di lavoro Finanza e Credito sostenibili per una green economy del Consiglio Nazionale della Green Economy, Corrado Clini – Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente, Ivana Capozza – Senior Policy Analyst, Country Environmental Performance Reviews, OCSE, Edoardo Croci – Coordinatore Osservatorio sulla Green Economy, IEFE, Università Bocconi, Andrea Bianchi – Direttore Politiche Industriali, Confindustria e Romano Stasi – Coordinatore Osservatorio sulle rinnovabili del ConsorzioABILab.
Concluderà gli Stati Generali della Green Economy l’intervento di Flavio Zanonato – Ministro per lo Sviluppo Economico.