Solarexpo: il fotovoltaico conviene anche senza incentivi
Anche dopo la fine degli incentivi (il cosiddetto conto energia) nell’estate scorsa, il fotovoltaico in Italia è vivo e vegeto. Grazie alle detrazioni fiscali del 50% in 10 anni per le ristrutturazioni edilizie, installare pannelli solari per produrre elettricità resta ancora un ottimo investimento per le famiglie. Un piccolo impianto da 3 kW con un costo indicativo di circa 7-7.500 euro (Iva inclusa e chiavi in mano) che produce 3.300-4.500 kWh all’anno (a secondo della località italiana in cui è situato), con gli sgravi si ripaga in 6-8 anni e sulla sua vita utile (almeno 25 anni) garantisce un risparmio netto di oltre 20.000 euro, come mostrano i dati diffusi da Solarexpo-The Innovation Cloud, l’evento italiano di riferimento del fotovoltaico, che si terrà a Fiera Milano dal 7 al 9 maggio.
Anche per le imprese l’opzione fotovoltaico è economicamente interessante, sebbene queste non possano godere degli sgravi fiscali. Le PMI italiane, che pagano l’energia il 30% in più della media dell’Eurozona, possono alleggerire notevolmente la bolletta installando sul proprio tetto un impianto fotovoltaico. In genere parliamo di impianti da 10 a 1000 e più chilowatt di potenza. Il risparmio è tanto più elevato quanto più i consumi si concentrano nelle ore di produzione giornaliere: utilizzando direttamente l’elettricità solare prodotta dal proprio impianto non si paga il costo del chilowattora (kWh) prelevato dalla rete, più caro perché include oneri di rete e di sistema, e anche le imposte. Un kWh autoprodotto può costare circa il 37-50% in meno.
Grazie al forte calo del prezzo degli impianti (in tre anni il prezzo per impianti di questa taglia si è ridotto di oltre 40%), e alla combinazione tra bollette salate (non tanto per le famiglie, quanto per le PMI) e una buona radiazione solare, in molte parti del Paese si è raggiunta la cosiddetta grid-parity, cioè il momento in cui prodursi l’elettricità dal solare è conveniente rispetto ad acquistarla dalla rete, anche senza alcun incentivo. Oggi la parola d’ordine per imprese e famiglie è autoconsumo. Senza più incentivi è meglio utilizzare l’elettricità prodotta dal proprio impianto fotovoltaico, facendo quindi coincidere produzione e consumi. Ma non sempre ciò è possibile.
Diventa allora molto utile abbinare al fotovoltaico una serie di tecnologie come i sistemi di domotica che gestiscono in modo intelligente i carichi elettrici, ad esempio, per far prelevare al frigorifero più energia proprio quando l’impianto fotovoltaico sta producendo; oppure per il riscaldamento e il raffrescamento delle abitazioni potranno servire le pompe di calore, apparecchiature ad alta efficienza alimentate dall’elettricità che consentono di risparmiare sul gas. Per elevare la quota di autoconsumo da solare c’è grande attenzione anche per le batterie e per gli inverter integrati con accumuli (battery inverter), nuovi componenti del sistema fotovoltaico che permettono di stoccare l’energia dell’impianto che non si consuma sul momento, per poterla utilizzare ad esempio di sera. La normativa tecnica che permetterà di installare le batterie, collegandole alla rete, anche per gli impianti già installati (in Italia ce ne sono oltre 550mila per oltre 18.000 MW di potenza), dovrebbe essere completata entro giugno. Dal punto di vista economico si attende per questi componenti un calo dei prezzi tra il 30 e il 50% entro 3-4 anni, anche se già con i prezzi attuali l’investimento ha tempi di rientro accettabili. Ricordiamo che anche le batterie dei veicoli elettrici possono fungere da accumuli.
Tornando a parlare di opportunità soprattutto per le imprese, ma anche per le famiglie, va detto che una delibera di dicembre dell’Autorità per l’Energia ha completato una normativa che consente oggi a un operatore che installa un impianto fotovoltaico sul tetto di un cliente di vendere direttamente a quest’ultimo l’elettricità solare prodotta. Si chiamano Sistemi Efficienti di Utenza o SEU. Così, invece, di vendere un impianto fotovoltaico un’impresa del solare può vendere il kWh: l’impianto rimane di proprietà della ditta che lo ha installato, che si impegna contrattualmente a cedere al cliente l’energia prodotta dall’impianto FV per un determinato periodo e a un prezzo bloccato, ovviamente inferiore a quello che il cliente pagherebbe comprandola dalla rete pubblica. “Il fotovoltaico italiano si sta reinventando. Finita la fase degli incentivi, oggi chi decide di fare un impianto non chiederà più ‘quanto ci guadagno’, ma piuttosto ‘qual è il mio risparmio?’”, ha detto Luca Zingale il direttore scientifico di Solarexpo-The Innovation Cloud.
Tutte idee e soluzioni che saranno presentate sia dalle 300 aziende presenti a Solarexpo-The Innovation Cloud 2014 dal 7 al 9 maggio a Fiera Milano, sia nel corso del ricco programma convegnistico (circa 50 eventi). Aspetto peculiare della manifestazione è l’integrazione tra loro di molte tecnologie energetiche low carbon (il concetto Cloud) e la presentazione e anticipazione di nuovi modelli di business per le imprese del settore.