Ad Arenzano “Fidra”, il Festival Internazionale del Reportage Ambientale
Sostenibilità ambientale, biodiversità, denuncia, sensibilizzazione e salvaguardia, queste le parole chiave della quarta edizione di FIDRA – Festival Internazionale del Reportage Ambientale, manifestazione ideata dal Genova Film Festival, realizzata in partnership con il Comune di Arenzano (Genova) e sostenuto da ARPAL e Regione Liguria, che si svolgerà nella cittadina rivierasca il 22/23/24 novembre 2012, al Science Center Muvita.
Più di 100 i film visionati per selezionare le 10 opere che faranno parte del concorso nazionale – la sezione competitiva del Festival – e per presentare la miglior produzione italiana di documentari e reportage d’inchiesta dedicati all’ambiente. Tra le novità di questa edizione: il focus internazionale sull’Ecuador e sul Parco Nazionale Yasuní, riserva ecologica amazzonica dichiarata dall’UNESCO riserva Mondiale della Biosfera, il workshop “Raccontare il territorio”, a cura di uno dei documentaristi italiani più importanti, il regista Gianfranco Pannone, e la vetrina dedicata al Clorofilla Film Festival, la manifestazione cinematografica estiva di Legambiente.
FIDRA, diretto da Cristiano Palozzi e Antonella Sica, è un festival cinematografico “interattivo” dove il pubblico può incontrare e condividere le esperienze di chi – registi, autori, produttori, giornalisti – lavora per raccontare l’ambiente, per denunciare violazioni o per comunicare storie virtuose. Unico nel suo genere a livello internazionale, vuole stimolare una maggiore sensibilità verso l’ambiente e le sue problematiche e, al tempo stesso, creare nuove professionalità nel campo delle produzioni audiovisive, con una specializzazione in tematiche ambientali. Organizzato dal Genova Film Festival/Associazione Culturale Cinematografica Daunbailò, si avvale del sostegno di ARPAL, Regione Liguria, Ecocart e della collaborazione di Amnesty International, FAI – Fondo Ambiente Italiano, Italia Nostra, Legambiente, Università degli Studi di Genova, USEI e WWF.
Il concorso presenterà 10 opere, uno spaccato significativo della miglior produzione documentaria italiana dedicata all’ambiente, espressione di un cinema di indagine e di denuncia capace di farsi carico di storie scomode, ma anche di individuare possibili esperienze alternative e di raccontare scelte di vita sostenibili. Dalla mala gestione della raccolta dei rifiuti nell’isola di Stromboli, alla mega discarica tossica e “autorizzata” in Irpinia , dal progetto idroelettrico della valle del Magdalena, in Colombia, con cui verranno sommersi dall’acqua 8.500 ettari di terra, alla gestione “pubblica” e condivisa dei pozzi d’acqua nelle aride terre del Sud Etiopia, dagli inquietanti retroscena delle recenti Olimpiadi di Londra a quelli del traffico di rifiuti europei in Cina, dalla scoperta in Abruzzo della discarica abusiva tossica più grande d’Europa, al viaggio attraverso i luoghi di culto per la vendita e il consumo del “crudo di mare” a Bari, dall’arrivo dell’elettricità in remoti villaggi indiani, alla promozione per il recupero delle specie ittiche del golfo di Siracusa. Alle proiezioni saranno sempre presenti gli autori.