Rapporto Energia e Ambiente ENEA
Il Rapporto Energia e Ambiente dell’ENEA, giunto alla sua 11a edizione, ha presentato in maniera sintetica le dinamiche in atto nel sistema energetico nazionale e internazionale, mettendo in luce, attraverso le proprie analisi di scenario, i percorsi tecnologici che consentirebbero all’Italia di dirigersi verso uno sviluppo di tipo sostenibile e di avviare un processo di rilancio dell’industria in settori quali l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili, il nucleare e l’uso di fonti fossili con tecnologie “pulite”.
Per quanto riguarda il contesto internazione, il rapporto afferma che, nel 2009, gli investimenti mondiali nel settore energetico hanno subito una flessione a causa delle crisi economica: gli investimenti in fonti rinnovabili hanno registrato un calo di circa il 7%, ben inferiore alla diminuzione del 19% registrata nel settore del petrolio e del gas. Il cammino ormai avviato verso uno sviluppo economico sostenibile è dimostrato anche dalla crescita dell’efficienza energetica nei paesi dell’area OCSE, dall’aumento degli investimenti pubblici in tecnologie low-carbon, dalla commercializzazione di veicoli ibridi ed elettrici e dalla ripresa degli investimenti nel settore nucleare.
In Italia, a fronte di un calo della domanda di energia primaria, nel 2009, il consumo interno di energia da fonti rinnovabili è aumentato del 16% e rappresenta ormai un quinto dei consumi complessivi di elettricità. La produzione di energia elettrica da rinnovabili è crescita del 17%, pari a poco meno di un quarto del totale della produzione nazionale.
Settori quali il fotovoltaico, l’eolico, i rifiuti e le biomasse hanno registrato l’incremento più significativo, raggiungendo una quota pari al 32% del totale dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, che comprendono anche settori “tradizionali” quali l’idroelettrico e il geotermico.
A dispetto della crisi economica internazionale e nonostante l’abbassamento dei prezzi petroliferi, a livello mondiale gli investimenti, nel 2009, nelle tecnologie legate ad energie rinnovabili sono aumentati del 230% rispetto al 2005.
Secondo i dati presentati dal rapporto, l’Italia manifesta difficoltà nella tenuta competitiva della propria base industriale nei nuovi settori delle tecnologie low-carbon. Negli ultimi anni, gli investimenti italiani in questi settori hanno mostrato un apprezzabile tasso di crescita, persino superiore a quello degli Stati Uniti, secondo Paese in termini di investimenti totali dopo la Cina, ma risultano ancora scarsamente concentrati sull’innovazione tecnologica.
Inoltre, le politiche nazionali d’incentivazione alle rinnovabili non hanno inciso nello sviluppo di una soddisfacente filiera industriale nazionale, diversamente da quanto verificatosi, ad esempio, in Germania.