Nel Parco di San Rossore si testa l’efficienza dei motori aeronautici. In vecchi capannoni del Dopoguerra
Nel cuore del Parco di San Rossore, l’Università di Pisa studia applicazioni per l’energia verde. Nel laboratorio Scalbatraio del dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale è infatti operativo e fresco di collaudo un nuovo laboratorio con due banchi di prova, uno dedicato ai motori aereonautici, l’altro alle turbomacchine.
“Per realizzare la struttura sono stati riconvertiti i volumi di costruzioni obsolete del dopoguerra – ha spiegato il professore Marco Beghini dell’Università di Pisa – naturalmente dopo le necessarie autorizzazioni dell’ente parco di San Rossore, ottenute anche in considerazione del fatto che le ricerche che là svolgeremo sono finalizzate alla riduzione dell’impatto ambientale connesso a importanti attività umane”.
L’intera impresa, costata complessivamente circa 5 milioni di euro, è durata due anni e mezzo e alla sua realizzazione hanno concorso in sinergia partner internazionali, aziende ed enti locali. Il primo banco di prova è stato realizzato nell’ambito del progetto europeo GeTFuTuRe, sviluppato dall’omonimo consorzio composto dall’Università di Pisa, dalla spin off AM Testing di Pisa e dalla azienda Catarsi Costruzioni Meccaniche di Fornacette. Il banco, ora completamente operativo, è, nel suo genere, il più potente d’Europa e permette di validare le prestazioni di un sofisticato sistema di ingranaggi realizzato da Avio Aero con l’obiettivo finale di ridurre del 20% o più il consumo di carburante nei motori aereonautici. Una delle prove già eseguite a giugno, di fronte ai partner locali e internazionali del progetto, ha riprodotto le condizioni operative al decollo del velivolo, quando la trasmissione è sottoposta alla massima velocità e alla massima potenza, pari a oltre 13 Megawatt, ovvero la potenza elettrica di un paese con oltre 4.000 abitazioni.
“Il progetto GeTFuTuRe è stato per noi anche uno stimolo per completare un’altra importante iniziativa – ha concluso Beghini – sfruttando infatti un finanziamento della Regione Toscana, questa volta in collaborazione con GE Nuovo Pignone di Firenze, abbiamo realizzato un altro banco (TPJB, Tilting Pad Journal Bearings) che ha caratteristiche altrettanto elevate con il quale è possibile provare innovativi cuscinetti impiegati nelle future turbine per la produzione di energia. I due banchi costituiscono un fiore all’occhiello dell’Università di Pisa che si presenta come il gestore di un laboratorio per lo studio delle turbomacchine all’avanguardia a livello internazionale”.