Impianti fotovoltaici e auto elettriche: l’ateneo bolognese in prima linea per la sostenibilità
Ogni mese vengono raccolte quasi dieci tonnellate di carta e cartone e quasi una tonnellata di imballaggi di plastica in 77 strutture universitarie ubicate nel centro storico. Per la raccolta delle pile invece nei primi mesi del 2013 si è passati da 11 a 31 sedi servite, mentre la raccolta dei toner è attiva in 52 dipartimenti. Sono alcuni dati della prima fase di sperimentazione (partita il 26 novembre scorso) che ha preceduto la firma di un protocollo tra l’Alma Mater, il Comune di Bologna ed Hera sulla raccolta differenziata per le strutture universitarie del centro storico di Bologna.
Il protocollo definisce i ruoli delle parti necessari all’attivazione e messa a regime del processo di smaltimento dei materiali recuperati. Nel dettaglio, sono stati attivati i servizi di recupero carta, plastica, toner e pile per tutte le strutture del centro storico di Bologna; sono stati distribuiti a tutte le strutture ecobox dedicati e personalizzati per il recupero di carta e plastica e contenitori il recupero di toner e pile; sono state gettate le basi per il possibile recupero di altri materiali (ad esempio il progetto di compostaggio presso l’Orto botanico); sono state messe in cantiere alcune attività per coinvolgere e sensibilizzare docenti, personale tecnico-amministrativo e studenti.
Il maggior impegno nell’ambito della raccolta differenziata fa parte del nuovo Piano della sostenibilità ambientale dell’Università di Bologna (2013-2016) che è allo studio in questi mesi. Tra le azioni previste ci sono la creazione di prototipi di edifici energeticamente autosufficienti e l’estensione delle misure per l’impiego delle risorse rinnovabili. Particolare attenzione, tramite interventi mirati, sarà rivolta alla sensibilizzazione degli utenti universitari e al coinvolgimento attivo degli studenti sul campo della sostenibilità.
L’Università inoltre sta sottoscrivendo il Protocollo d’intesa con il Comune per il PAES (Piano d’azione per l’energia sostenibile) con l’intento di promuovere, in sinergia con i diversi stakeholder cittadini, la filiere del green ICT, definire la rete di coordinamento degli Energy management e le campagne comunicative. Il protocollo verrà firmato il 5 giugno.
L’impegno in campo della sostenibilità ambientale è iniziato già dal 2009, anno in cui l’ateneo ha predisposto il suo primo Piano dell’energia e della sostenibilità ambientale, con le finalità di creare una cornice omogenea ai diversi temi e iniziative. A partire dagli impianti fotovoltaici installati in diverse sedi: Lazzaretto, Morassutti (Fisica, INFN), il comparto di Medicina veterinaria ad Ozzano e il comparto di agraria a Cadriano, per una potenza di picco superiore ad 1Mw (1169 kWp). Gli impianti sono attivi dall’estate 2012 e oggi si stanno implementando con un sistema di supervisione che effettui il monitoraggio della produzione di energia.
Per quanto riguarda la flotta aziendale, da quasi 100 vetture l’ateneo passerà nel giro di un anno a circa 50, adottando vetture completamente elettriche, gestite in modalità car sharing. Un sistema software dedicato permetterà a tutto il personale universitario di prenotare le autovetture tramite le proprie credenziali e di sapere al momento della prenotazione stessa il livello di carica elettrica. Le prime autovetture sono già in dotazione (Renault Kangoo Z.E.) e si prevede di completare la dotazione dei mezzi entro l’estate 2013. L’ateneo bolognese sostiene anche l’utilizzo dei mezzi pubblici da parte dei propri dipendenti: negli anni si è riscontrato un significativo aumento dell’uso del trasporto pubblico negli spostamenti casa-lavoro, arrivando ad interessare oltre 2.000 unità di personale.
Al fine di avere una prospettiva affidabile, concreta e in tempo reale del consumo di energia, l’università ha avviato un progetto per l’adozione di un sistema informativo di supervisione impianti basato sull’impiego di modelli open source. Ad oggi, in via sperimentale, sono gestite alcune cabine elettriche e si prevede l’estensione a tutte le cabine elettriche e alle centrali termiche. La seconda fase del progetto permetterà l’evoluzione dalla semplice acquisizione dati al controllo degli impianti stessi, migliorando le performance degli stessi alla luce del contenimento dei consumi energetici. Sul fronte della certificazione energetica, sono stati analizzati e certificati diversi fabbricati, tra quelli con maggiori consumi: il complesso sportivo Record, la sede storica di Ingegneria, il Lazzaretto.
L’Alma Mater prevede anche di aggiudicare entro i primi mesi del 2014 un appalto innovativo di global service, dove tra gli interventi previsti viene dato forte spazio a quelli di riqualificazione tecnologica degli impianti esistenti e contenimento dei consumi energetici.