Il WWF pubblica il Dossier “Teniamo la rotta” per la tutela del Mediterraneo
Come approdo di fine estate della Campagna Mare 2012 “Per un Mediterraneo di qualità”, il WWF ha presentato il dossier “Teniamo la rotta! Tutela dell’ambiente marino e navigazione marittima”, un vero e proprio ‘timone’, rivolto al Governo e a tutte le Autorità competenti, per tenere la giusta rotta nella tutela del Mediterraneo, prevenendo e contenendo l’impatto provocato dal traffico marittimo sul mare nostrum. Tra le principali proposte lanciate dall’Associazione c’è quella di regolare la navigazione nel Santuario internazionale dei Cetacei (circa 25.573 kmq frequentati abitualmente da 8 specie di cetacei, che solo pochi mesi fa è stato tragico scenario dell’incidente della Costa Concordia e dove l’unico divieto attualmente vigente riguarda le gare di barche veloci off-shore) e anche al di fuori delle Aree Marine Protette d’alto mare, in tutte quelle zone in cui la biodiversità e il capitale naturale sono più preziosi.
Un’altra proposte è quella di perfezionare gli accordi con Francia e Spagna relativi alla Zona di Protezione Ecologica (ZPE) del Mediterraneo nord-occidentale, del Mar Ligure e del Mar Tirreno, rendendo effettive le misure di protezione dell’ambiente valide sino a 200 miglia dalle linee di base della costa italiana.
Il WWF chiede di stabilire regole più severe per il passaggio nello Stretto delle Bocche di Bonifacio, eletto nel 2011 dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) prima Area Marina Particolarmente Sensibile (PSSA) del Mediterraneo, dove navigare è pericoloso e al momento consentito solo se affiancato da un pilotaggio ‘raccomandato’ (ovvero un pilota locale che affianca il comandante se richiesto da quest’ultimo) per le navi con carichi pericolosi;
Si richiedono inoltre garanzie agli armatori per lo svolgimento di corsi i formazione periodici e permanenti per gli ufficiali e gli equipaggi sulla normativa internazionale, comunitaria e nazionale in materia di prevenzione dell’inquinamento e di sicurezza nel trasporto via mare;
L’utlima richiesta è quella di garantire a partire dal 2013 (quando saranno insufficienti) i fondi per la flotta per il contrasto dell’inquinamento marino da idrocarburi e l’attività di vigilanza ambientale in alto mare delle Capitanerie di Porto.
“Il WWF Italia si augura che il cosiddetto Decreto ‘Antinchini’ emanato lo scorso marzo a seguito dell’incidente all’Isola del Giglio – che stabilisce il divieto di navigazione in una fascia di 2 miglia marine dai perimetri esterni dei parchi costieri e delle aree protette nazionali, marine e costiere – sia solo il ‘giro di boa’ dell’azione del Governo per garantire rotte sicure di navigazione compatibili con la tutela dell’ambiente marino, delle specie che lo abitano e dei passeggeri che lo attraversano. Un obiettivo perseguibile anche mediante la piena applicazione della ricca normativa nazionale e internazionale già disponibile e il rafforzamento degli accordi tra gli Stati costieri”, afferma Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia.
“Oltre a regole e norme più stringenti per rotte sicure, la tutela dell’ambiente marino va perseguita garantendo la sostenibilità di tutti i trasporti marittimi, a cominciare dai porti e dalle infrastrutture connesse, dove le navi effettuano ad esempio attività quali il conferimento dei rifiuti o il rifornimento di carburante, fino alla costruzione di navi ecocompatibili e tecnologicamente all’avanguardia, grazie anche a interventi di messa in efficienza energetica, così da ridurre le emissioni inquinanti.”, aggiunge Marco Costantini, Responsabile Mare del WWF Italia.
E ieri, come tassello di fine estate della Campagna Mare dedicato ai giovani, anche il WWF è salpato da Trieste con la regata “L’Italia in Barca a Vela: il Mare che Unisce”, organizzata dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca in collaborazione con la Federazione Italiana della Vela (FIV), la Lega Navale Italiana ed il Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, che ha visto la presenza di esperti WWF a bordo e in banchina in diverse tappe (Trieste, Giulianova, Policoro in Basilicata, Reggio Calabria, Roma, fino a Genova il 9 ottobre) con lezioni di educazione ambientale per promuovere la tutela dell’ambiente e delle specie marine e le pratiche del ‘navigare sostenibile’.