“Il legname spiaggiato va impiegato a fini energetici”. Fiper incalza Orlando sui sottoprodotti
La FIPER, Federazione Nazionale dei Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili, torna nuovamente sul problema della mancata adozione del Decreto Attuativo, da parte del Ministero dell’Ambiente, sui sottoprodotti da impiegare a fini energetici.
E lo fa in risposta al diniego del Ministro Orlando rispetto alla richiesta del Presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, di poter raccogliere e bruciare la legna che le ultime forti mareggiate hanno ammassato su molte spiagge della Liguria, deturpandone bellezza e fruibilità da parte di cittadini e turisti.
“La legna che le mareggiate ammassano sulle spiagge di tutta Italia- spiega Walter Righini Presidente della Fiper, non è altro che quella trasportata dai nostri corsi d’acqua, piccoli e grandi, in mare. Se venisse intercettata a monte risolverebbe anche importanti e purtroppo nefasti problemi di dissesto idrogeologico. Noi come Fiper sono almeno 2 anni che sollecitiamo il Ministero dell’Ambiente ad adottare il Decreto Attuativo sui sottoprodotti da impiegare a fini energetici.”
Fiper ricorda dunque al Ministro che parte delle risorse richieste per il dissesto idrogeologico lo scorso 7 ottobre per la legge di Stabilità (500 milioni di Euro come priorità), le potrebbe ricavare localmente riconoscendo la biomassa derivante dalla pulizia degli alvei, margini fluviali e per evidente stretta relazione anche la legna ammassata sulle spiagge, quale sottoprodotto impiegabile nella filiera energetica.
“Se fosse emanato il decreto sui sottoprodotti in tempi rapidi – sottolinea ancora Walter Righini – il Ministro Orlando permetterebbe, nel rispetto dell’art. 184 bis del Testo Unico Ambientale, di tracciare le biomasse attualmente annoverate tra i rifiuti non pericolosi, in modo tale da poterle impiegarle a fini energetici”.
Tra l’altro, ricorda la FIPER, lo stesso Decreto Attuativo potrebbe far rientrare l’attuale protesta di Chef e Ristoratori di tutta Italia, che sono in rivolta per l’aumento della TARES sullo smaltimento dei resti della ristorazione. “Se il Ministero dell’Ambiente emanasse finalmente il Decreto Attuativo sui sottoprodotti – conclude Righini – risolverebbe anche questo problema, dal momento che anche i resti della ristorazione potrebbero essere usati per produrre energia e inquadrati come sottoprodotti anziché come rifiuti. Insomma per Comuni, Privati e Ristoratori i costi di smaltimento potrebbero trasformarsi in un guadagno e in un momento di crisi come quello attuale non c’è spazio per ulteriori ritardi. Basta chiacchiere e burocrazia inutile, passiamo ai fatti concreti”.