GBC Italia: dopo COP21 si passi alla “riqualificazione spinta” degli edifici
Calato il sipario su Parigi, gli esiti della COP21 dovrebbero vedere un’accelerazione delle politiche di decarbonizzazione, dove l’edilizia, secondo GBC Italia, giocherà un ruolo centrale.
Un’analisi elaborata per l’Italia dall’Enea e dalla Fondazione Mattei, nell’ambito del progetto internazionale Deep Decarbonization Pathways, evidenzia infatti che il settore residenziale potrebbe contribuire al 2050 con un taglio del 90-95% delle emissioni climalteranti. In pratica, gli interventi “spinti” sull’edilizia consentirebbero di risparmiare al 2030 e al 2050, rispettivamente, 15 e 30 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio l’anno. Un’ulteriore indicazione dell’importanza di avviare, su larga scala, nella fase che si apre dopo Parigi, il passaggio alla riqualificazione spinta (Deep Renovation) di interi edifici. E’ questa la sfida dell’edilizia dei prossimi anni.
In questo contesto Green Building Council Italia intende giocare un ruolo centrale nell’accompagnare la trasformazione del mondo delle costruzioni fornendo strumenti di misura delle prestazioni energetico e ambientali riconosciuti internazionalmente, come il recentissimo protocollo GBC Historic Building, per la riqualificazione sostenibile di immobili con valore storico e testimoniale, di cui l’Italia è ricchissima, sia in città che nelle campagne.
“Una prima opportunità – ha spiegato Gianni Silvestrini, Presidente di GBC Italia, in occasione della assemblea dei soci di fine anno, che si è tenuta ieri presso il MUSE di Trento - riguarda l’edilizia pubblica, che dal prossimo anno potrà accedere ad incentivi del 65% per gli interventi in grado di portare gli edifici a energia quasi zero, un percorso che potrà essere facilitato dall’accompagnamento di un processo di certificazione LEED in grado di guidare verso il raggiungimento delle ambiziose prestazioni obiettivo. Una pratica già riconosciuta e validata in oltre 155 paesi nel mondo”.