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Epson, Epson Meteo e WWF insieme per lo studio dei cambiamenti climatici.

marzo 2, 2010 Comunicati Stampa

Courtesy of WwfDa ieri Almanacco della Natura sarà la finestra online di Osservatorio Oasi, il progetto WWF che, nell’ambito della campagna GenerAzione Clima, ha l’obiettivo di monitorare in modo sistematico gli impatti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi naturali delle Oasi per realizzare progetti pilota di adattamento.
In questo ambito Epson ed Epson Meteo stanno lavorando con il WWF con un contributo sia operativo che scientifico, in linea con l’Environmental Vision 2050 di Epson che mira alla riduzione delle emissioni di CO2 e alla conservazione della biodiversità.
Grazie ad Epson, tre nuove centraline meteorologiche sono state installate nelle Oasi di Alviano, Valmanera e Valpredina integrando le 7 già esistenti in altrettante oasi per una rilevazione sempre più ampia dei dati. Epson Meteo, invece, sta già lavorando a fianco di WWF, mettendo a disposizione la propria esperienza in materia di variabili meteorologiche che influiscono sui sistemi naturali e offrendo le proprie conoscenze climatologiche e i dati
storici per comprendere l’evoluzione del clima e il suo impatto sull’ambiente.

Almanacco della natura sarà quindi una vera e propria finestra informativa presente sui siti Epson Meteo e WWF e dedicata alle aree protette del WWF, che conterrà osservazioni e previsioni sempre aggiornate sulla natura, gli avvistamenti delle specie, l’osservazione delle fioriture e i fenomeni collegati ai mutamenti climatici. Ma c’è di più. L’Almanacco della Natura è anche un invito a partecipare agli avvistamenti rivolto a tutti i navigatori, che potranno inviare ad almanacco@wwf.it foto e video con una breve descrizione delle loro segnalazioni, nonché testimonianze dal territorio su fenomeni naturali o avvistamenti particolari che possano essere ricollegabili ai cambiamenti climatici.

Scopo dell’iniziativa è, infatti, anche quello di esortare le persone a riscoprire il valore dell’ambiente e della conservazione, coinvolgendole ad individuare ed esplorare un proprio spazio di natura attraverso il meccanismo “osservo un fenomeno/scatto la foto/la spedisco”, magari in particolari momenti dell’anno, come l’arrivo delle rondini, l’avvistamento delle farfalle o la fioritura degli alberi. Altro obiettivo è far conoscere il sistema delle Oasi WWF attraverso una comunicazione periodica dei dati e delle osservazioni, per cercare di integrare e ampliare le conoscenze sul tema degli indicatori nelle oasi.

Epson Meteo e WWF: una collaborazione di successo con 10 punti di misurazione dei cambiamenti climatici.
Per garantire un monitoraggio costante e preciso delle Oasi, WWF necessitava di poter contare su dati di carattere meteorologico e climatologico affidabili e precisi. Per questo motivo ha scelto di collaborare con Epson ed il Centro Epson Meteo, il quale ha messo a disposizione la propria esperienza in materia di variabili meteorologiche che influiscono sui sistemi naturali e ha applicato le proprie conoscenze climatologiche per comprendere l’evoluzione del clima e il suo impatto sull’ambiente.

È nata così la collaborazione fra WWF, Epson ed Epson Meteo nell’ambito di Osservatorio Oasi, con l’obiettivo preciso di offrire un fondamentale contributo alla ricerca e allo studio dei cambiamenti climatici: le dieci centraline meteo installate in altrettante Oasi WWF, copriranno una porzione significativa di territorio che verrà monitorato costantemente. I dati fisici raccolti saranno messi in rete alla fine dell’anno corredati dalle informazioni scientifiche del Centro Epson Meteo, in modo da garantirne un’osservazione continua.

Queste le Oasi presso cui sono installate le centraline: Bosco di Vanzago (Milano), Valmanera (Asti), Valpredina (Bergamo), Valle Averto (Venezia), Lago di Burano (Grosseto), Orti-Bottagone (Livorno), Lago di Alviano (Terni), Cratere degli Astroni (Napoli), Le Cesine (Lecce), Monte Arcosu (Cagliari).

Le Oasi WWF, vere e proprie roccaforti di biodiversità. Il sistema delle Oasi WWF è il più importante progetto di tutela della natura mai realizzato da un’associazione nel nostro Paese: con oltre 100 spazi di natura protetti
e incontaminati per un’area totale di circa 30.000 ettari, le Oasi costituiscono vere e proprie roccaforti di biodiversità strappate al degrado. Al loro interno sono infatti rappresentati quasi tutti gli ambienti naturali del nostro Paese, dalle praterie alpine alle aree costiere, dai laghi, ai corsi d’acqua, alle zone umide, dalla macchia mediterranea ai boschi planiziali, dalle cime innevate alle steppe.

I valori naturalistico e di capillarità geografica rendono queste aree dei termometri perfetti per misurare e osservare le profonde trasformazioni che i nostri ecosistemi stanno subendo a causa delle mutazioni del clima. Per questo il WWF, nell’ambito della campagna GenerAzione Clima, ha avviato un rilevante percorso di studio e monitoraggio della biodiversità all’interno delle Oasi, Osservatorio Oasi, con la collaborazione di importanti partner scientifici quali la Facoltà di Agraria dell’Università della Tuscia di Viterbo, il Dipartimento di Scienze dell’Ambiente forestale, la facoltà di Scienze Ambientali Uniroma Tre, il Museo di Zoologia di Roma e il Corpo Forestale dello Stato. Le Oasi Wwf infatti, sono ritenute dalla comunità scientifica un importante osservatorio sui cambiamenti climatici, dei laboratori naturali dove è possibile ‘leggere’ i mutamenti climatici in atto e sperimentare azioni sia di mitigazione che di gestione adattativa, fornendo un importante ‘tassello’ di ricerca e divulgazione sul ruolo delle aree protette per la lotta ai cambiamento climatici.

L’Italia sta cambiando faccia e il Wwf monitora i segnali attraverso, per esempio, lo studio dei lepidotteri notturni (ci sono popolazioni di specie tipiche di areali meridionali che migrano verso nord favoriti dal riscaldamento climatico), o la conferma della rarefazione e perfino il rischio di estinzione che corre la gran parte degli anfibi (come l’ululone dal ventre giallo appenninico che è in una situazione ormai critica ovunque o la salamandra pezzata che è in estrema rarefazione nel centro Italia e si è quasi estinta nel Lazio).

Sono solo alcuni dei fenomeni monitorati nell’ambito di Osservatorio Oasi che confermano l’innalzamento della temperatura nel nostro paese. Infatti, dal confronto tra i valori attuali delle variabili bioclimatiche nelle Oasi WWF e quelli previsti per il futuro (secondo uno scenario il raddoppio dell’anidride carbonica) emerge chiaramente che il 95% delle Oasi WWF avrà un aumento di temperatura media annua compreso tra 1 e 3°C ed il 90% subirà una riduzione delle precipitazioni annue compresa tra 27 e 113mm.

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