Eleganza e natura sul lago di Como: prosegue “Giardini di seta”
Tra moda e natura, prosegue fino all’11 ottobre “Giardini di seta. Tessuti, abiti e botanica del territorio lariano”.
La mostra – organizzata dalla Fondazione Antonio Ratti (FAR) e dal Comune di Cernobbio e visitabile nelle due sedi di Villa Sucota/Fondazione Antonio Ratti a Como e Villa Bernasconi a Cernobbio - è un viaggio nell’eleganza, tra sete barocche, taffetas, tessuti per l’arredamento, abiti da ballo settecenteschi e ottocenteschi, fino alle creazioni dei più importanti stilisti del Novecento, come Dior, Yves Saint, Laurent, Valentino, Biki, Capucci, Ferré, Ken Scott e Leonard.
Le bellezze naturali del territorio lariano, i parchi e i giardini affacciati sul lago da sempre ispirano creativi e artisti, che nei secoli vi hanno attinto suggestioni continue per le loro creazioni, come quelle esposte in mostra, e l’industria serica che si è sviluppata a Como dalla fine dell’Ottocento non si è sottratta a questa fascinazione.
Oltre ad ammirare la natura e la botanica stampate su tessuti, foulard e abiti, i visitatori della mostra possono immergersi nel verde passeggiando nei giardini di Villa Sucota e Villa Bernasconi da poco recuperati e aperti per la prima volta.
E, per trascorrere momenti di piacevole bellezza, è possibile percorrere a piedi il tratto che unisce le due ville sedi della mostra: un percorso di grande fascino in riva al Lago da Como.
Per tutta l’estate nell’ambito di “Giardini di seta” saranno proposti eventi collaterali: tutte le domeniche di agosto alle 16.30 il parco di villa Bernasconi ospiterà attività per i bambini, mentre a settembre (anche a Villa Sucota) laboratori per cucinare con le erbe, performance teatrali, conferenze e molto altro.
I tessuti floreali provenienti dalle collezioni della Fondazione Antonio Ratti, da importanti collezioni private e dagli archivi storici delle industrie seriche lariane sono esposti lungo un percorso suddiviso in “stanze” tematiche; nella prima parte di mostra vi sono sete barocche lionesi in cui si intrecciano fiori e elementi architettonici, aerei taffetas decorati con tralci di rose o di bacche, cotoni per arredamento con realistici trionfi floreali della seconda metà dell’Ottocento.
La seconda parte della mostra è invece dedicata ai tessuti del Novecento, secolo che segna lo sviluppo delle seterie comasche, fornitrici dell’Alta Moda e del prêt à porter italiano e francese. Nelle sezioni sono in mostra stoffe con temi legati ai prodotti dell’orto o decorate con erbe officinali, mentre un intero salone presenta abiti e tessuti ispirati alle rose, uno dei più amati dalla decorazione tessile di ogni epoca. Ai tessuti sono accostati abiti collegati al tema, che per la parte novecentesca sono stati scelti per rappresentare l’Alta Moda italiana, da Biki a Capucci, Ferré, Valentino, l’Haute Couture parigina con Dior e Yves Saint Laurent, e il prêt à porter internazionale con Ken Scott e Leonard.
Per la prima volta è presentata al pubblico una selezione di tavole dall’erbario Fabani, prestato dalla Fondazione Centro Studi Nicolò Rusca di Como: una straordinaria collezione di circa 3000 tavole di erbe e piante raccolte a cavallo tra Otto e Novecento da Giuseppe Fabani, medico condotto di Cernobbio.
In mostra anche l’opera Humulus Lupulus (2015, stampa serigrafica su cotone, 120×150, ed.3) di Serena Porrati, realizzata in occasione della mostra con la collaborazione dell’I.S.I.S. “Paolo Carcano” di Como, che si trova esposta all’ingresso di Villa Sucota. Serena Porrati ha partecipato nel 2012 allo CSAV – Artists Research Laboratory della Fondazione Antonio Ratti: il lavoro esposto rappresenta un ulteriore modo di raccontare come il tema botanico possa essere fonte di ispirazione per la creazione artistica.