Dalla Francia stop definitivo al mais OGM, in UE rimangono 5 i Paesi pro-biotech
Il Parlamento francese ha approvato definitivamente la proposta di legge che vieta la coltivazione di varietà di mais geneticamente modificato e prevede la possibilità di ordinarne la distruzione in caso di mancato rispetto del provvedimento. Il Consiglio di Stato d’oltralpe ha respinto le richieste di una sospensiva urgente del decreto governativo del 14 aprile che vieta la coltivazione del mais mon810 della Monsanto perché i giudici francesi hanno ritenuto che i ricorrenti non abbiano giustificato l’urgenza della sospensiva e che il decreto “non comporta un problema grave ed immediato per la situazione economica”.
La decisione segue di meno di due settimane la sentenza del Tar del Lazio di bocciare il ricorso presentato contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais biotech MON810 modificato geneticamente, confermando di fatto definitivamente il divieto di coltivazione in Italia.
Si rafforza, spiegano da Coldiretti, “il fronte degli oppositori agli Ogm nell’Unione Europea dove in sede di Consiglio Ambiente, sono ripresi i lavori sulla proposta di modifica della Direttiva 2001/18/CE per quanto concerne la possibilità per gli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di OGM sul loro territorio”.
Nell’Unione Europea – continua l’associazione degli agricoltori – nonostante l’azione delle lobbies del biotech, ”nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i Paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148.000 ettari di mais transgenico MON810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari). Si tratta quindi di fatto di un unico Paese (la Spagna) dove si coltiva un unico prodotto (il mais MON810)”.