Contro gli ecocidi. Una raccolta firme europea fino al 21 gennaio 2014
End Ecocide in Europe è un’iniziativa nata da un gruppo di cittadini europei con l’obiettivo di porre fine all’ecocidio, ovvero ai danni ambientali estesi, in Europa e oltre. In Italia la campagna è sostenuta da associazioni ambientaliste come Legambiente e Italia Nostra.
Con la parola ecocidio si intende “la distruzione estensiva, il danno o la perdita di ecosistemi di un dato territorio da parte di agenti umani o altre cause ad un livello tale da compromettere seriamente il godimento pacifico da parte degli abitanti di questo territorio”.
Lo scopo della campagna è che l’ecocidio diventi un crimine per cui gli individui e le aziende possano essere ritenuti responsabili non solo attraverso multe e sanzioni economiche, bensì secondo il diritto penale. Per questo, sul sito è in corso una raccolta di firme: “Dobbiamo raccogliere un milione di firme entro il 21 gennaio 2014, dopodiché la Commissione Europea sarà legalmente obbligata a considerare la nostra proposta di legge”, spiega Lucia Beltrame, coordinatrice per l’Italia dell’iniziativa.
La proposta di legge di iniziativa popolare prevede la criminalizzazione dell’ecocidio sul territorio europeo (inclusi i territori marittimi) e, se commesso da cittadini o aziende europee, anche quando commesso al di fuori dell’UE. Si prevede inoltre il reato per favoreggiamento dell’ecocidio da parte di cittadini o aziende europee, inclusi investimenti in attività al di fuori dall’UE e l’importazione di prodotti che possano causare ecocidio in Europa. I promotori ipotizzano infine un periodo di transizione per permettere alle aziende che commettono oggi ecocidio di fermare le loro pratiche “criminali”, e ai governi che finanziano queste attività di interrompere i loro investimenti e sussidi, e piuttosto devolverli in progetti a minor impatto ambientale.
“Ciò che c’è di innovativo in questa iniziativa è che l’eventuale istituzione del crimine di ecocidio permetterebbe di includere in sé tutti i vari singoli casi di distruzione, danno o perdita ambientali per cui si protraggono battaglie da anni, ma che in mancanza di appropriati strumenti di difesa hanno perso l’attenzione che meritano. Una nuova legge li riassumerebbe tutti sotto lo stesso nome, agendo in maniera più efficace e non lasciando altro spazio all’indifferenza. Esempi di ecocidio includono le perforazioni nell’artico, il fracking, la deforestazione, lo sfruttamento delle sabbie bituminose, lo spopolamento degli alveari, lo spianamento delle montagne”, spiega Beltrame.
E’possibile firmare la proposta di legge sul sito ufficiale dell’iniziativa, fino al 21 gennaio 2014: www.endecocide.eu