Raccolta & riciclo imballaggi: i dati CONAI su crescita e occupazione
Differenziare e riciclare gli imballaggi fa bene all’ambiente, ma, sempre di più, fa bene all’economia del Paese. Infatti, nel 2011, il fatturato dell’industria del riciclo degli imballaggi in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro e dal relativo indotto è stato stimato in 9,5 miliardi di euro, di cui 2,2 miliardi relativi all’indotto del sistema CONAI e 7,3 miliardi di euro fatturati dall’industria del riciclo. Nel 2010 il valore era stato pari a 8,8 miliardi di euro (Fonte Althesys).
L’industria del riciclo si conferma così uno dei principali comparti della green economy, seconda nel 2011 solo al settore delle energie rinnovabili e in testa nel 2012. La dimensione è superiore a settori industriali ben più radicati e storici nell’ambito del sistema Paese, ad esempio il tessile (8,4 miliardi di fatturato– fonte Centro Studi Moda Italia) e pari al settore della cosmetica.
Rispetto all’anno precedente, il giro d’affari dell’indotto e dell’industria del riciclo nel 2011 (9,5 miliardi di euro) ha avuto un incremento del 7,1%, notevolmente superiore all’aumento registrato dal PIL italiano, che è stato solo dello 0,4%, e all’incremento della produzione industriale che si è attestato allo 0,1%.
Il settore della raccolta differenziata e del riciclo degli imballaggi conferma quindi il suo ruolo di riferimento non solo nel panorama dell’industria green del nostro Paese, ma più in generale rispetto all’intero comparto industriale italiano all’interno del quale rappresenta una straordinaria opportunità di crescita e sviluppo in ottica sostenibile.
Nel 2011, il riciclo degli imballaggi è stato del 64,4% dell’immesso al consumo, per circa la metà dovuto alla gestione diretta del Sistema Consortile. Il recupero complessivo di imballaggi, ha invece raggiunto la percentuale del 73,7%, equivalente a 8,596 milioni di tonnellate recuperate su un totale di 11,65 milioni di tonnellate immesse al consumo.
Dal 1998 a oggi il recupero dei rifiuti da imballaggio è aumentato del 140%. Nel 2011, 3 imballaggi su 4 sono stati recuperati, erano 1 su 3 nel 1998.
Secondo i dati relativi al periodo 1998 – 2011, il salto di qualità è stato drastico: si è infatti registrata una crescita notevole dei rifiuti avviati a recupero, rispetto all’immesso al consumo (da 33,2% a 73,7%), con una conseguente riduzione dei quantitativi di rifiuti di imballaggio destinati a smaltimento, che sono passati da 66,8% a 26,3%.
Grazie allo sviluppo delle convenzioni sulla raccolta differenziata previste dall’Accordo quadro ANCI-CONAI, nel 2011 sono 7.267 i Comuni serviti, con un coinvolgimento di oltre 57 milioni di cittadini, pari al 95% della popolazione. Nell’ultimo anno, questo si è tradotto in un incremento dei materiali di imballaggio conferiti in convenzione pari al 10,7% nel Centro Italia e del 4,1% al Sud. L’incremento medio nazionale della raccolta in convenzione è stato invece dell’2,8%,
“Nel 2011 i risultati di riciclo raggiunti sono stati particolarmente significativi – ha affermato Roberto De Santis, Presidente del Consorzio – così come la creazione di valore economico per l’intero Paese. Per quanto riguarda il futuro il Sistema Consortile sarà sempre più impegnato nella promozione della qualità della raccolta differenziata, così da incrementare ulteriormente la valorizzazione dei rifiuti di imballaggio attraverso il loro riciclo. Nel più lungo termine ci saranno da affrontare le nuove sfide previste dalla Direttiva Europea sui rifiuti del 2008 che fissa, in particolare, impegnativi obiettivi di riciclo dei materiali al 2020. Il sistema di gestione degli imballaggi, realizzato in Italia, può rappresentare, per questi fini, un utile modello di riferimento”.
L’importanza del settore della raccolta differenziata e del riciclo degli imballaggi emerge anche dal suo peso sul totale dell’industria italiana: il valore della produzione dell’indotto e dell’industria del riciclo è stato nel 2011 pari allo 0,61% del PIL.
Il numero totale degli addetti del settore della gestione dei rifiuti è circa di 100.000 unità (fonte ISTAT). Gli addetti del solo comparto della raccolta e del riciclo dei rifiuti di imballaggio sono, invece, oltre 36.000. Questo dato rappresenta l’indotto del Sistema Conai, che gestisce solo il 47% del riciclo italiano, in una situazione ove ancora il 50% dei rifiuti urbani viene inviato in discarica. E’ quindi evidente il potenziale di miglioramento e il conseguente impatto sulla occupazione che ancora rimane.
In crescita anche i benefici economico-ambientali derivanti nel 2011 dal riciclo dei materiali gestiti dal Sistema CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi: 1.4 miliardi di euro che, sommati a quelli ottenuti dal 1998 al 2010, grazie alla progressiva diffusione della raccolta differenziata e alla crescita del riciclo, raggiungono quota 11,1 miliardi di euro.
Per il solo 2011 i costi relativi al sistema raccolta-riciclo sono stati pari a 392,7 milioni di euro e i benefici pari a 1,79 miliardi, con un delta positivo pari a 1,4 miliardi di euro.
Il bilancio costi-benefici per il primo semestre 2012 prevede un “saldo positivo” netto di 712 milioni di euro. Ipotizzando nei prossimi cinque anni un’evoluzione della raccolta differenziata analoga a quella avvenuta nel 2011, si stima che dal 2012 al 2016 i benefici cumulati ottenibili saranno pari a 8 miliardi di euro, di cui 1,8 miliardi solo nel 2016, con un incremento del 38,5% sul 2011. Il bilancio complessivo dei benefici netti prodotti in 20 anni dal Sistema CONAI salirebbe così a 19,1 miliardi.
In termini ambientali, in 15 anni, Il Sistema Conai ha permesso di evitare emissioni di CO2 per complessivi 74 milioni di tonnellate, di evitare la costruzione di 507 discariche e l’invio a smaltimento di 60,5 milioni di tonnellate di rifiuti. Senza la raccolta differenziata e il riciclo, infatti, tutte le frazioni sarebbero confluite nei rifiuti urbani indifferenziati e come tali avviate a smaltimento, con i relativi oneri.
I rifiuti non sono un dunque un costo, ma una risorsa, economica e ambientale.