Clima in Comune 2011: il monitoraggio di Legambiente
In occasione di “M’illumino di meno” la giornata di silenzio energetico indetta il 18 febbraio dalla trasmissione Caterpillar di Radio2, Legambiente ha presentato il dossier Clima in Comune 2011, sulle buone pratiche in campo energetico attuate dalle amministrazioni comunali.
Lo studio è stato illustrato a Genova, la prima città italiana a vedersi approvare dall’Europa il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, con tanto di pubblicazione sul sito ufficiale, seguita da Torino, Avigliana e Maranello. 28 sono invece i comuni che hanno adottato buone pratiche e 24 quelli “sospesi” per ritardi. Roma è a rischio sospensione e Milano, da sempre, è ferma al palo. Questo, in sintesi, il quadro emerso dal monitoraggio sui piani e le buone pratiche delle Amministrazioni italiane presentato oggi.
“C’è un ‘federalismo’ vero e sostenibile che sta nascendo anche in Italia e di cui, purtroppo, la politica parla poco – ha detto Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente – È il ‘movimento’ dei 600 comuni che hanno aderito al Patto dei Sindaci con Genova che fa da capofila in Europa! Sono le città che vogliono diventare sostenibili e belle per prime!”.
“Il Patto dei Sindaci” è stato lanciato dalla Commissione Europea il 29 gennaio 2008, nell’ambito della seconda edizione della Settimana europea dell’energia sostenibile ed è un’iniziativa nata per coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. E’ un passo molto importante perché, per la prima volta, la Commissione dialoga direttamente con i comuni, piccoli o grandi che siano. Le città europee, su base volontaria, si impegnano, con la firma del Patto, a predisporre un Piano di Azione con l’obiettivo di ridurre almeno del 20% le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche e misure locali che aumentino del 20% il ricorso alle fonti di energia rinnovabile, che migliorino del 20% l’efficienza energetica e che attuino programmi ad hoc sul risparmio energetico e sull’uso razionale dell’energia.
Il dossier di Legambiente ha monitorato cosa sta accadendo a livello nazionale, per sollecitare i Comuni che ancora non hanno colto il senso del Patto, e per diffondere le buone pratiche. Genova, Torino, Avigliana e Maranello sono quindi i comuni che hanno il piano ma già possiamo elencare le prime bocciature di quei Comuni i cui sindaci hanno firmato il Patto senza però giungere alla ratifica del Consiglio: tra questi, capofila illustre, il Comune di Milano. I 24 ritardatari per cui la Commissione Europea ha deciso una sospensione temporanea sono: Abano Terme, Alonte, Arcugnano, Arzignano, Barbarano Vicentino, Brendola, Campiglia dei Berici, Casola di Napoli, Castelnuovo del Garda, Castelnuovo di Val di Cecina, Chiusdino, Cremona, Ferentillo, Longare, Montecatini Val di Cecina, Montecchio Maggiore, Monterotondo Marittimo, Nanto, Noventa Vicentina, Orgiano, Poiana Maggiore, Radicondoli, Rossano, Villaga, mentre Roma è seriamente a rischio sospensione per scadenza dei termini.
In positivo, spiccano poi alcune buone pratiche: l’Agenzia CasaClima di Bolzano, che si occupa dal 2002 di certificazione energetica degli edifici, con 2840 edifici certificati di cui 71 in classe Oro, 640 in classe A, 1980 in classe B e1500 ristrutturazioni. La Fondazione Cariplo, che dal 2006 al 2008 ha promosso un bando mirato a favorire la diffusione degli Audit energetici negli edifici pubblici dei comuni sotto i 30.000 abitanti, delle province lombarde e di Novara e Verbania, per 8,3 milioni di Euro di contributi erogati per 605 Comuni coinvolti.
Tra i comuni che si sono distinti per le buone pratiche c’è poi Salerno che, con un sistema di raccolta domiciliare spinto, è riuscita a raggiungere l’eccellenza per i rifiuti avviati a riciclo, la capacità gestionale e il forte coinvolgimento della popolazione. Il Comune di Cesano Boscone (Mi), è invece un esempio di gestione di servizio delle mense scolastiche e pubbliche improntate alla sostenibilità ecologica ed economica con circa 261.500 pasti sostenibili all’anno e circa 20.000 merende distribuite al personale che lavora nei plessi scolastici, ai dipendenti comunali e gli anziani assistiti a domicilio.
Un altro caso esemplare è quello dell’azienda USL di Rimini che ha realizzato un Piano di azione per il miglioramento della sostenibilità energetica in cui ha integrato e sistematizzato diversi interventi per migliorare l’efficienza energetica degli impianti dei quattro ospedali cittadini, e introdotto nella gestione quotidiana buone pratiche di risparmio e uso razionale dell’energia. Un plauso anche al comune 100% Rinnovabile di Sluderno,1800 abitanti in provincia di Bolzano, che copre interamente i propri consumi energetici e termici con fonti rinnovabili. Dai primi pannelli solari istallati nel 1990, vanta oggi 960 metri quadri di pannelli solari termici e 512 kW di pannelli fotovoltaici diffusi sui tetti di case e aziende e 4 microimpianti idroelettrici che hanno una potenza complessiva di 232 kW. Il riscaldamento delle abitazioni è garantito da un impianto di teleriscaldamento a biomasse locali e da biogas.
“Il patto dei Sindaci è una cosa seria, perché prevede verifiche e controlli. E’ anche uno strumento concreto perché la battaglia contro i cambiamenti climatici va combattuta e vinta principalmente nelle aree urbane – ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza -. La riqualificazione delle nostre città in chiave energetica ma anche in tema di mobilità e trasporti è, infatti, la principale sfida per lo sviluppo di settori economici importanti come l’edilizia ed insieme per il miglioramento della vivibilità dei nostri centri urbani perseguito attraverso la valorizzazione di nuove professionalità”.
Il dossier completo Clima in Comune 2011 è disponibile su ecosportello.org.