Classifica “Qualità della vita”, Bolzano prima classificata
E’ Bolzano la provincia dove si vive meglio. È quanto emerge dall’indagine sulla “Qualità della vita” del Sole 24 Ore, giunta alla 26esima edizione, che ogni anno mette a confronto le province italiane decretando il “best place to live” attraverso diversi indicatori statistici.
Bolzano si posiziona in testa alla classifica per la 5° volta e riscatta, con un deciso balzo in avanti, i risultati meno performanti del 2014 che la vedevano al 10° posto.
Sono molti i punti di forza che fanno della provincia altoatesina un luogo ideale dove trascorrere la propria esistenza. Nelle prime due macro aree “Tenore di vita” e “Affari e lavoro” eccelle ad esempio nel tasso di occupazione (71% contro una media del 56%), nella quota di crediti in sofferenza (solo 5,7%, ossia meno di un terzo rispetto al valore medio), nei consumi (2.660 euro per famiglia, ben 700 in più della media). Buoni risultati anche in “Popolazione”, in particolare per l’indice di vecchiaia e la speranza di vita e nel “Tempo libero”, dove è prima per presenze agli spettacoli e nella top ten per sport e spesa dei turisti stranieri.
Proprio per quanto riguarda le industrie culturali e creative BLS ha recentemente pubblicato un dossier che fotografa l’Alto Adige come polo estremamente vivace e attrattivo: un territorio che ha saputo rileggersi in chiave contemporanea, qui come in molteplici settori economici, costruendo sulle differenze il proprio futuro. Anche grazie al modello di successo dell’autonomia, che permette all’amministrazione pubblica di essere vicina alla popolazione e alle sue esigenze, con decisive possibilità di stimolo e intervento in conformità al principio di sussidiarietà.
Il direttore della Business Location Südtirol – Alto Adige (BLS), Ulrich Stofner, commenta: “Armonia è la parola chiave in Alto Adige dove oltre a creare i presupposti per vivere al meglio, incentiviamo chi sceglie il nostro perimetro come destinazione economica con un concreto supporto allo sviluppo dell’idea imprenditoriale. Perché il benessere parte dalla sfera privata e si trasferisce anche alle opportunità di business.”