Borghi Alpini piemontesi: dopo Calsazio e Lunella, su Ebay in vendita anche Gilli
“Borgata alpina Perosa Argentina” è il titolo dell’annuncio che si può trovare su EBay, il più noto e usato sito al mondo per acquisti on line. Un borgo - Gilli, tra Perosa e Pomaretto, in Val Chisone – interamente da recuperare, esposto a sud. Otto fabbricati rurali con sviluppo totale di circa 700 metri quadrati interamente da ristrutturare, corte pianeggiante interna, strada di accesso privata, circa 7.500 metri quadrati di terreno a bosco verso il fondovalle. “Possibilità di recupero a fini abitativi, agriturismo, bed&breakfast, ristorazione, …” si legge nell’annuncio al quale è possibile rispondere con la proposta di acquisto (non si tratta di un’asta, ma l’offerta rientra nella possibilità “compralo subito”). 180.000 euro il costo degli otto immobili e del terreno. Da ritirare “solo in zona”.
L’annuncio è stato inserito dal geometra Giovanni Piavento di Settimo Torinese che ha voluto, con Uncem, rilanciare in questo modo il programma “Borghi Alpini”, sul quale da due anni e mezzo è impegnata la Delegazione Piemontese dei Comuni delle Comunità e degli Enti montani. Obiettivo, favorire la valorizzazione di 5.000 immobili e borghi (dalle cinque alle cinquanta case) completamente abbandonati nelle Terre Alte del Piemonte. “La montagna che si è spopolata negli ultimi quarant’anni – spiega Marco Bussone, coordinatore per Uncem del programma Borghi Alpini – ha lasciato questo patrimonio immenso che oggi deve essere valorizzato. Per questo abbiamo voluto aiutare i Comuni e i privati proprietari nell’individuare nuovi percorsi di promozione, attirando investimenti e agevolando l’uso di fondi europei per la rivitalizzazione. Proprio come era avvenuto con la misura 322 del Piano di Sviluppo Rurale regionale che nel 2009 aveva permesso a 35 borghi alpini di essere completamente trasformati. Una rivoluzione positiva mai vista prima”. Anche Gilli può essere oggetto di questo recupero. E ha già il sigillo dei “Borghi alpini”, marchio voluto da Uncem che identifica finora 80 borghi piemontesi dove i Comuni e i cittadini hanno avviato progetti di rivitalizzazione o dove questi si sono già conclusi, favorendo nuovo sviluppo economico e nuova imprenditoria, nel campo dell’agricoltura, del turismo, dell’artigianato anche dei green e smart jobs.
Un ritorno alla montagna – in Val Chisone è un modello il progetto di recupero delle vigne sui terrazzamenti in pietra avviato dal Comune di Pomaretto – per generare impresa, economia: il recupero genera nuovi posti di lavoro e fa lavorare le aziende edili locali. Lose, legno, pietra sono gli elementi chiave di un restauro dove la tradizione incontra l’innovazione. Lo sa bene Giovanni Piavento: “Da tempo ho ricevuto dai proprietari degli otto immobili a Gilli – spiega – l’incarico di vendere il borgo. I canali tradizionali, locali, sono saturi. Così ho stretto un accordo con Uncem per individuarne nuovi. EBay, strada che Uncem ha già individuato, può aprire nuovi mercati del real estate, anche in montagna. Mettiamo a disposizione dell’acquirente i rilievi e i progetti del borgo trasformato che torna a vivere. Diciamo loro, ‘ecco come il borgo diventerà’. È un impegno concreto. Una sfida che vogliamo vincere”.
Dopo Calsazio (frazione di Sparone in Valle Orco) e Lunella, borgo sopra il Col del Lys (Viù, Valli di Lanzo), andati on line sul sito di vendite a luglio 2014, Uncem e lo studio di Piavento rilanciano. “Per Calsazio e Lunella – conferma Bussone – il lavoro di analisi delle oltre 200 proposte di acquisto arrivate sta proseguendo. L’alto grado di innovazione della proposta e l’altissimo numero di risposte ricevute richiedono un grande impegno. Gilli può dare un ulteriore slancio a questo nuovo sistema di promozione on line che di fatto rivoluziona il real estate”. “Da questi processi, dall’attenzione per il fronte Borghi alpini di imprese, privati, università, investitori, Comuni – spiega il presidente Uncem Piemonte Lido Riba - è evidente una cosa: serve un impegno istituzionale della Regione. In primo luogo mettendo la rivitalizzazione dei borghi al centro delle politiche di sviluppo dei prossimi cinque anni. E rifinanziando, con le risorse europee del PSR, una nuova misura 322 per il recupero delle borgate. Lo chiedono centinaia di Comuni, che hanno già firmato una petizione, e che credono in questo ritorno al ‘rurale’ e alla montagna, a vantaggio dell’intero Piemonte”.