Bob Sharing, il carpooling che trasforma i “passaggi” in certificati bianchi negoziabili
Oggi il 70% degli spostamenti quotidiani delle persone avviene con l’automobile. Il dato che emerge, e che preoccupa, è che le macchine che si muovono, nel 94% dei casi trasportano una persona sola! Il concetto di carpooling non è nuovo, ma lo è la filosofia e l’approccio “scientifico” con cui gli ideatori di Bob Sharing, Lara Naclerio e Giuliano Cavaglià, più di un anno fa, si sono avvicinati al tema.
“Eravamo stanchi di lamentarci tutte le mattine e tutte le sere perché imbottigliati nella congestione del traffico dei principali corsi della città in cui viviamo (Torino) – raccontano i due ideatori di Bob Sharing – Stufi di perdere mezz’ora ogni mattina e ogni sera, stufi di spendere soldi in carburante per rimanere in coda così tanto tempo a motore acceso, stufi di rischiare il micro-tamponamento da stress per colpa di vicini di auto, stressati e intenti a cambiare CD, o a telefonare durante i microavanzamenti della coda, stufi di lamentarci e accettare passivamente un fenomeno in continuo peggioramento. Da questo siamo partiti e dalla considerazione che tutti i nostri vicini di auto, durante le ore interminabili trascorse in coda, erano anche loro, come noi, il solo occupante della loro auto! Così ci siamo detti che era giunto il momento di fare qualcosa di concreto, l’obiettivo era far sì che metà di quelli che erano in coda decidessero di smettere di muoversi sempre in auto e accettassero di fare i passeggeri sull’auto dell’altra metà”.
Nasce così il sistema Bob Sharing, che si presenta come una applicazione che permette di spostarsi in macchina, risparmiando sui costi del trasporto, grazie alla condivisione dell’auto tra chi effettua gli stessi percorsi. Scaricando l’App sul proprio smartphone ci si mette in contatto per possibili passaggi in automobile, per il momento nelle aree limitrofe di Torino (un bel numero i Comuni già interessati), con l’obiettivo di coinvolgere tutta la Provincia. Bob Sharing si propone quindi di diventare una nuova modalità ecologica di trasporto per gli spostamenti quotidiani. Il concetto è quello di utilizzare le nuove forme di comunicazione per ritrovare una dimensione sociale nella realtà in cui è possibile solidarizzare e aiutarsi a vicenda.
Ma il vero valore aggiunto di Bob Sharing è quello di aver pensato a valorizzare (o meglio “monetizzare”) l’efficienza energetica che si sarebbe generata stimolando la pratica della condivisione dell’auto.
Questo è potuto accadere grazie al lavoro svolto dagli ideatori con ENEA (l’Ente preposto ad asseverare il risparmio di energia che consegue agli interventi di efficienza energetica). La collaborazione infatti ha prodotto una metrica che valorizza l’efficienza energetica collegata alla condivisione dell’auto, consolidando un algoritmo di calcolo che permette di calcolare il quantitativo di combustibile risparmiato, proprio grazie alla condivisione dell’auto, traducendolo con una relazione univoca a TEE (Titoli di Efficienza Energetica o “certificati bianchi“) negoziabili.
Senza questa misura di agevolazione sarebbe difficile far stare in piedi una qualsiasi iniziativa di carpooling, non volendo far pagare nulla a nessuno. L’unica fonte di ricavo è infatti rappresentata dalla monetizzazione dei certificati bianchi, quindi è legata al risparmio di carburante generato da questo sistema.
Il servizio, che prevede un parziale rimborso spese per l’autista, viene quindi offerto gratuitamente: è gratis scaricare l’App., il gestore non richiede commissioni di alcun tipo a nessuno degli utenti ed i Comuni coinvolti nell’iniziativa non devono sostenere alcun costo, permettendo così di ridurre drasticamente i soldi spesi mensilmente per muoversi.
“Un importante risultato è già stato raggiunto – continua l’ingegner Cavaglià – grazie al lavoro portato avanti per mesi e mesi da Bob Sharing con l’ENEA, verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale una misura per l’incentivazione della pratica della condivisione dell’auto attraverso l’erogazione di certificati bianchi, commisurati alle tonnellate di petrolio equivalenti risparmiate da tutti i passeggeri che sceglieranno i sistemi di carpooling, anziché l’auto propria in regime di “solo occupante”. Questo incentivo porterà inevitabilmente ad avere meno auto sulle strade, nonché a ridurre l’inquinamento e la CO2 immessa nell’ambiente, i costi di trasporto, di parcheggio, gli incidenti e renderà i tragitti in auto dei momenti di socializzazione.”
Ma come funziona, in pratica, il sistema? Bob Sharing è rivolto principalmente a un target di pendolari. Su ciascuna iscrizione viene effettuato un controllo preventivo per verificare la presenza dei requisiti di massima sicurezza. Il conducente fa la sua tratta abituale, che farebbe in ogni caso, e ottiene dal passeggero un parziale rimborso spese calcolato dal sistema (15 centesimi di euro a km). I punti di incontro tra conducente e passeggero sono predefiniti e memorizzati nel programma: una tratta inizia e termina sempre in corrispondenza di uno di questi punti che sono localizzati in luoghi di interscambio del sistema di trasporto (in parcheggi, stazioni ferroviarie, capolinea autobus). L’ applicazione accompagna conducente e passeggero fino al termine della tratta e ne certifica l’avvenuta esecuzione.