Biodegrazione delle shopper: la realtà dei test dopo un anno
Prosegue l’analisi dei sacchetti da asporto merci monouso (shopper) commissionato da Assobioplastiche a CHELAB, laboratorio italiano che si occupa di effettuare test di biodegradazione degli imballaggi e delle plastiche.
Il test ha superato i 365 giorni, un tempo doppio rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente in Italia da gennaio 2012.
Come noto, attualmente sono in commercio due tipologie di sacchi monouso (shopper), gli uni biodegradabili e compostabili e quindi conformi alla legge, gli altri realizzati nel tradizionale polietilene con l’aggiunta di additivi .
Il risultato del test di biodegradazione condotto dai laboratori CHELAB per oltre un anno dimostra dunque quanto Assobioplastiche ha sempre sostenuto, ossia che la biodegradazione degli shopper in polietilene additivato è di entità irrilevante: dal 6.5% 10.5 % massimo in un anno a fronte del 90% in 6 mesi degli shopper biodegradabili e compostabili.
Il metodo di prova utilizzato è definito nello standard internazionale ISO 14855-1:2005, previsto dalla UNI EN 13432 per verificare la biodegradabilità di un imballaggio mantenendo condizioni di alta temperatura (58°C), aerobicità e un opportuno livello di umidità. Vengono cioè simulate le condizioni tipiche del compostaggio che, come noto, è una fermentazione accelerata ed ottimizzata. Dopo aver condotto il test fino ai 180 giorni previsti dalla UNI EN 13432, la prova è proseguita cambiando le condizioni ambientali così da simulare situazioni più vicine alla biodegradazione in suolo. In pratica è stato aggiunto del suolo e la temperatura è stata abbassata a 28 °C.
I risultati dopo 365 giorni evidenziano chiaramente che i sacchetti in polietilene additivato mantengono al massimo una biodegradabilità del 10%.
“Ci sembra che l’esito del test sia incontrovertibile e spazzi il campo da tante chiacchiere e pericolose mistificazioni: dopo 1 anno i materiali contenenti additivi mantengono livelli di biodegradazione insignificanti. Questi risultati consentono di ristabilire la verità dell’informazione ai cittadini e rafforzano l’impegno di Assobioplastiche a favore di una corretta applicazione della legge 28 del 24 marzo 2012”, ha dichiarato il Presidente di Assobioplastiche Marco Versari.