FederBio: appello sulla normativa per il vino bio in Italia
FederBio lancia un appello a tutti gli attori del comparto per un’azione congiunta al fine di tutelare un settore importante per l’economia italiana, fiore all’occhiello per qualita’ del Made in Italy. Dopo 21 anni di attesa e a oltre 6 mesi dall’approvazione del Regolamento europeo sul “vino bio“, dal 1 agosto 2012 in tutta l’UE si puo’ infatti etichettare il vino e gli altri prodotti derivati come “biologici”. In tutta l’UE, ad eccezione dell’Italia, nonostante il Paese sia vocato alla viticoltura e riconosciuto in tutto il mondo per la qualita’ del vino bio.
Questo perché, in Italia, il decreto ministeriale contenente le disposizioni applicative è stato pubblicato solo il 31 luglio, ma non solo: secondo il Ministero agricolo gli organismi di controllo, dallo scorso giugno, avrebbero dovuto interrompere i controlli sulle cantine, in attesa di una specifica autorizzazione su procedure e personale ispettivo, nonostante fin dal 1993 le cantine siano sempre state sottoposte a controllo. Inoltre, secondo le ultime interpretazioni fornite dal Ministero sulla nuova normativa europea, in Italia sarebbe a rischio la certificazione stessa di alcune produzioni tipiche e peculiari del nostro Paese, come l’aceto balsamico e i mosti concentrati.
“Solo il senso di responsabilità degli organismi di certificazione ha fino ad ora garantito la continuità nel sistema di controllo per le cantine che producono vino bio ma di fronte all’ottusità della burocrazia siamo ormai costretti alla disobbedienza civile - dichiara Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – Anche un solo mese di interruzione dell’attività di controllo avrebbe costretto a escludere tutti gli operatori, creando un danno gravissimo alle imprese. E il ritardo nella pubblicazione del decreto attuativo così come le prime risposte date sull’applicazione della normativa sono un ulteriore evidenza di come la burocrazia non abbia in alcuna considerazione l’interesse del sistema Paese in un momento tanto difficile per la nostra economia. E’ allarmante che uno dei comparti in crescita nell’agroalimentare italiano venga messo in deficit competitivo con i concorrenti europei, per questo invitiamo tutti gli attori del comparto e anche le Regioni a mobilitarsi per ripristinare legalità e certezze per le imprese”, ha concluso il Presidente di FederBio.