Pescara: CIA presenta il progetto Agriyou per i giovani agricoltori
Agricoltura e territorio sono inscindibili. E il segreto di sviluppo e competitività per il settore primario è nel loro equilibrio. Un’azienda al passo con i tempi deve necessariamente superare il solo ruolo strettamente produttivo per scommettere sul legame che il prodotto ha con il suo territorio, valorizzando così l’aspetto agroalimentare, turistico, culturale e ambientale del prodotto. È quanto è stato rilevato ieri nel seminario di Pescara, quarto appuntamento del progetto sulla PAC dell’Agia, l’Associazione dei Giovani Imprenditori della CIA, la Confederazione Italiana Agricoltori.
Ma “territorio” vuol dire più cose: ambiente, paesaggio e comunità. E un’agricoltura sostenibile e competitiva – sostiene l’Agia – deve lavorare a tutti questi aspetti. In agricoltura rispettare l’ambiente vuol dire innanzitutto mantenere un equilibrio tra produzione e cicli naturali, ma anche conservare la biodiversità propria di ogni area geografica. Quello che è il primo scopo dell’attività agricola, cioè la funzione produttiva, deve costantemente fare i conti con lo stato di salute del suolo che la ospita e parallelamente deve lavorare all’incremento della sua fertilità, scoraggiando così quel processo di impoverimento del suolo, che oggi interessa il 21% del terreno agricolo italiano e il 41% del territorio del Sud-Italia. Allo stesso modo, il territorio è paesaggio, e quindi risorsa economica e turistica, o agri-turistica. Ma il territorio è soprattutto comunità e quindi cultura e tradizioni, fatte di prodotti tipici, stili di vita e modelli agricoli da conservare; in altre parole vuol dire anche qualità e tipicità, e quindi “Made in Italy”.
“È ora di riconoscere al territorio un valore aggiunto che superi di gran lunga quello puramente immobiliare del ‘bene terra’, che si riduce spesso a un’occasione di speculazione”, ha affermato nel seminario di Pescara Luca Brunelli, presidente nazionale dell’Agia. “L’agricoltura di oggi, forte del suo ruolo attivo nei confronti dell’assetto del territorio, può diventare la base di un’altra economia, più reale e meno cartacea, più attenta alle diverse forme di sostenibilità e intenta a stabilire un nuovo rapporto con il cittadino-consumatore”.
Nella “due giorni” di Pescara sono intervenuti, tra gli altri, Giuseppe Cornacchia della CIA nazionale, Emilio Chiodo del Dipartimento di Scienze degli Alimenti della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Teramo, Carlo Falasca della Facoltà di Architettura dell’Università di Chieti, Donato Distefano, vicepresidente Associazione Nazionale delle Bonifiche e delle Irrigazioni. Le conclusioni dei lavori sono state affidate al presidente della CIA Abruzzo Domenico Falcone.
L’incontro è stato l’occasione per svolgere il quarto appuntamento del calendario previsto da “Agriyou-Terra giovane”, un percorso di informazione e confronto sulla Politica Agricola Comune finanziato dalla Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea. Un progetto partito da Palermo, per spostarsi poi a Firenze e a Bari, ospitando una carrellata di argomenti di grande attualità, come il paesaggio e la biodiversità, i cambiamenti climatici e la sicurezza alimentare.
Gli appuntamenti proseguiranno ancora a Verona il 7 e 8 febbraio, dove si parlerà del dinamismo socio-economico delle zone rurali, per poi concludersi con una conferenza finale, a carattere internazionale, che si svolgerà a Roma dal 20 al 22 marzo.
Di riforma della PAC e prospettive della “nuova” agricoltura e del sistema alimentare parlerà anche, il 24 e 25 maggio, a Torino, il 2° Workshop Nazionale IMAGE – Incontri sul Management della Green Economy, organizzato da Greenews.info e dall’Associazione Greencommerce sul tema “Verso la nuova PAC: agricoltura e sistema alimentare“.