1° Congresso Annuale dell’Alleanza Europea per la Ricerca nel settore Energetico
Più di 1000 ricercatori da più di 70 dei maggiori centri di ricerca in materia energetica europei sono coinvolti oggi nei Programmi congiunti dell’ EERA con l’impegno di accelerare la consegna all’industria della nuova generazione di tecnologie di produzione energetica, al fine di contribuire al conseguimento degli obiettivi 20-20-20.
Per l’Europa, l’iniziativa rappresenta una cooperazione senza precedenti in materia di ricerca energetica, contribuendo allo sviluppo di tecnologie dell’energia, grazie ad un migliore accesso alla conoscenza per i gruppi di ricerca garantito dalla programmazione europea delle attività e da una efficace condivisione delle infrastrutture di ricerca distribuite in tutti gli stati membri.
Questa impressionante collaborazione, destinata a incrementare nel corso dei prossimi anni, è resa possibile dalla European Energy Research Alliance (EERA), uno degli strumenti indicati dalla Commissione Europea nel quadro dello Strategic Technology Energy Plan – SET Plan considerato fondamentale per raggiungere gli obiettivi energetici e climatici previsti per il 2020.
Due anni dopo la sua creazione, l’EERA può essere considerata una importante realtà. Ha ad oggi creato programmi europei congiunti di ricerca in cui molti tra i più rilevanti stakeholders europei collaborano mettendo insieme conoscenza e risorse. Grazie a ciò è possibile, oggi la deframmentazione delle attività a livello europeo, evitando la duplicazione degli sforzi, garantendo al contempo un’accelerazione nel conseguimento dei risultati.
I programmi congiunti di ricerca fin qui lanciati, riguardano i settori delle Smarts Grids, del Geotermico, del Fotovoltaico, dell’Eolico, della Carbon Capture and Storage, dei Materiali per il Nucleare di nuova generazione e dei Biocarburanti.
Ulteriori Programmi Congiunti di ricerca Europea, relativi ad altre importanti tecnologie come quelle del Solare a Concentrazione, l’Energia Marina, le Smart Cities sono attualmente in fase di definizione e verranno lanciati nel prossimo futuro.
Tutti i programmi di ricerca fin qui citati sono aperti a nuovi partecipanti per arrivare a creare una concreta ed attiva area di ricerca europea inl campo energetico. Si punta anche al coinvolgimento attivo delle Università, per le quali la EUA (Associazione delle Università Europee) ha lanciato una specifica piattaforma Europea denominata EPUE (la Piattaforma Europea delle Università impegnate nella Ricerca Energetica, EPUE). Quanto fin qui raggiunto a livello Europeo viene presentato in occasione del primo congresso annuale dell’EERA, in corso nei giorni scorsi a Bruxelles, nel corso dell’EUSEW, European Union Sustainable Energy Week.
Il Presidente del Parlamento Europeo, Buzek e il Commissario europeo per l’Energia, Ottinger, hanno aperto il dibattito politico che ha avuto luogo presso il Parlamento Europeo, in chiusura dell’evento, a cui hanno partecipato altri membri del Parlamento Europeo, tra i quali l’On.Antonio Cancian (membro del Partito Popolare Europeo) e l’On. Edit Herczog (membro dell’Alleanza dei Socialisti e Democratici Europei).
Henrik Bindslev (direttore presso il DTU e attuale Presidente dell’EERA), Giovanni Lelli (Commissario dell’ENEA) ed Hervé Bernard, (Vice presidente del CEA) hanno evidenziato la crescente importanza della ricerca nel settore energetico nell’attuale contesto politico.
Nel suo intervento, il Commissario dell’ENEA, Ing. Giovanni Lelli, ha presentato l’AIREn – Alleanza Italiana per la Ricerca nel settore Energetico – che verrà lanciata dall’ENEA in collaborazione con il CNR e i Politecnici di Bari, Milano e Torino, su indicazione del Ministero della Ricerca. ”L’AIREn fornirà un ambito nazionale nel quale coordinare il contributo degli attori Italiani alle attività Europee della EERA”. – ha affermato l’Ing Lelli – “Mi aspetto che l’Alleanza Italiana per la Ricerca sull’Energia possa permettere di creare il contesto dove concepire strategie nazionali avendo come riferimento lo scenario Europeo e permettendo di investire i fondi nazionali in attività di impatto a livello Europeo”.
Alla Tavola rotonda finale hanno partecipato Rudolph Strohmeier, (Vice Direttore generale della Commissione Europea alla ricerca) , Knut Kubler, (membro del Set Plan Steering Group per la Germania) e Stephane Andrieux, (Direttore scientifico – EDF Ricerca e Sviluppo), e la chiusura dei lavori è affidata al Commissario Europeo per l’industria e l’imprenditoria, Antonio Tajani.