UNCEM e Confindustria portano a Roma la visione della montagna come “luogo di sviluppo sostenibile”
Insieme per lo sviluppo delle “Terre Alte”. Oggi, agli Stati generali della Montagna, convocati a Roma dal Ministro delle Autonomie e degli Affari Regionali Erika Stefani, UNCEM e Confindustria Belluno Dolomiti (coordinatrice della rete nazionale di “Confindustria per la Montagna”), presenteranno un documento che evidenzia la necessità di attivare sui territori sinergie tra pubblico e privato per identificare strategie e politiche coerenti a favore della crescita economica e sociale delle terre alte.
Secondo UNCEM, l’iniziativa del Ministero delle Autonomie e degli Affari Regionali va nella giusta direzione, perché attiva un confronto tra tutti i soggetti interessati sui singoli tavoli tematici, con l’obiettivo di definire proposte da portare all’esame del Governo. “Fondamentale – afferma Luca Barbini, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti – sarà la coerenza delle singole proposte che emergeranno dai tavoli di lavoro, sia per l’evidente interconnessione e trasversalità delle tematiche, sia per la necessità di avere una visione condivisa del futuro delle aree montane. Una visione che superi gli stereotipi: non più luoghi depressi e da assistere perché marginali rispetto allo sviluppo, bensì territori che – anche in virtù delle loro caratteristiche e specificità – partecipano appieno alla crescita economica del Paese, valorizzando le eccellenze produttive, ambientali, culturali, paesaggistiche e culturali e le risorse naturali (acqua e boschi, innanzitutto) anche per la produzione di energia rinnovabile“.
“Gli Stati Generali della Montagna – aggiunge Stefan Pan, Vice Presidente per le Politiche Regionali di Confindustria – sono una grande occasione non solo per fare il punto sullo stato di salute e sulle prospettive delle Terre Alte, ma soprattutto per mettere a fattor comune tutte le esperienze virtuose che fanno della montagna un luogo vivo e vitale dal punto di vista economico e sociale. I territori montani sono tanto più forti quanto più riescono ad individuare le chiavi della loro competitività. Non c’è una ricetta per tutti. Ci sono tante realtà, ciascuna con la sua specializzazione, ma tutte con un’unica caratteristica: dove c’è l’impresa c’è anche lo sviluppo. La Rete di Confindustria per la Montagna nasce proprio con l’obiettivo di aiutare ciascun territorio a valorizzare questo punto cardine, che permette ai territori montani di essere, insieme, un sistema vivo, vitale e competitivo, di cui le istituzioni locali, rappresentate da UNCEM, sono una componente decisiva”.
“Questa interazione è per Uncem molto importante – concludono Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, ed Ennio Vigne, Presidente Uncem Veneto – perché configura collaborazioni virtuose e strategiche tra sistema pubblico, le istituzioni locali, con il mondo delle imprese che Confindustria rappresenta. Viene sancita in un momento decisivo per le aree montane, con un’attenzione culturale, politica, istituzionale per molti aspetti nuova e confortante. Dobbiamo fare molto lavoro insieme, agli Stati generali nazionali e non solo. Le Delegazioni regionali di Uncem sono pronte a definire percorsi e progetti con Confindustria. I temi sono molteplici, complessi, ma dobbiamo portarli insieme alla piena attenzione della politica nazionale, ai decisori locali, facendo una lobby virtuosa, a vantaggio dei Comuni e delle imprese che credono nella montagna. Primo punto sul quale lavorare, un sistema fiscale differenziato e peculiare per le aree montane. È alla base della crescita e del contrasto ad abbandono e desertificazione imprenditoriale“.