Festival EcoFuturo: a Padova “orti bioattivi” e l’auto elettrica del Conte Carli, datata 1891
Torna dal 18 al 22 luglio a Padova, nella cornice ecologica del Fenice Green Energy Park, EcoFuturo Festival, giunto alla sua V edizione. Cinque giornate con appuntamenti, incontri, spettacoli, corsi, workshop, esposizioni e cene bio. Il tutto nel segno dell’innovazione ecologica.
Il focus di questa edizione sarà l’anidride carbonica che sta alterando il clima e la biosfera del Pianeta Terra. Nel mese di giugno 2018 la concentrazione di CO2 in atmosfera è stata infatti, presso l’osservatorio del NOAA di Mauna Loa, alle Hawaii, di 410,79 parti per milione, nel giugno 2017 era di 408,84 ppm. Si tratta della più alta concentrazione degli ultimi tre milioni di anni.
L’anidride carbonica che sta alterando il clima del pianeta Terra è un disastro, ma è anche una risorsa fino ad oggi male utilizzata. Troppa in cielo e troppo poca in terra, nei primi centimetri di suolo dove la CO2 è fondamentale per la crescita delle piante e per lo sviluppo della vita. La strategia degli ecologisti si è concentrata finora su modalità rinnovabili per produrre energia elettrica e poi termica e anche forza motrice da fonti rinnovabili. Ma tutto ciò non basterà. Occorre riconvertire tutti i settori economici con ecotecnologie che consentano di risparmiare energia e quindi ridurre le emissioni di CO2 e che imparino a fare della CO2 un ciclo chiuso: cattura e riuso della CO2 nelle innumerevoli applicazioni di questa risorsa, riconsegnando al suolo tutta quella in eccesso.
L’agricoltura e ogni altro intervento sulla terra devono per questo essere ripensati affinché tutta la sostanza organica, il carbonio, non venga dispersa con tecniche di aratura e rovesciamento dei suoli ampiamente superate da nuovi approcci di agricoltura bioenergetica rinnovabile e da forme di gestione bioattiva ed organica di ogni metro di terra, anche nelle aree urbane, nonché di “agricoltura di precisione“. Senza contare che suolo e attività fotosintetica sono essenziali per stoccare il carbonio nelle piante.
Il programma dell’edizione 2018 di Ecofuturo presenterà le nuove ecotecnologie per rendere economicamente ed ecologicamente vantaggiosa per tutti questa strategia, che dà una nuova speranza per crescere in armonia sulla nostra “patria comune”, la Terra.
Mercoledì 18 luglio, l’Assessore all’Ambiente del Comune di Padova Chiara Gallani, l’Europarlamentare Dario Tamburrano, insieme ad Andrea Grigoletto e Andreas Spatharos, dirigenti del Fenice Green Energy Park inaugureranno la quinta edizione di Ecofuturo, la seconda a Padova, dove il Festival stesso conta di mettere radici. Davanti al Comune di Padova saranno esposti per tutta la settimana del festival, la ricostruzione fedele dell’auto elettrica del Conte Carli del 1891 e l’”orto bioattivo”dotato del nuovo sistema per l’irrigazione fotovoltaica a circuito chiuso. Gli eventi legati al Festival avranno dunque un prologo che descrive due delle strategie che saranno oggetto degli workshop del Festival. L’orto bioattivo è l’esemplificazione dell’agricoltura che non usa più l’aratro (nel Fenice Green Energy Park è esposto dalla edizione dello scorso anno il “Monumento alla fine dell’era dell’aratro”), ovvero una agricoltura che non estirpa più le radici delle piante, non riapre più il terreno in profondità e pianta in continuazione tutto l’anno.
Questa “nuova agricoltura” sarà oggetto della sessione di apertura di mercoledì 18 luglio, “Per un futuro senza pesticidi”, coordinata da Maria Grazia Mammuccini di Federbio. Il confronto tra Piero Gattoni, Presidente del CIB (Consorzio Italiano Biogas), Stefano Bozzetto (imprenditore agricolo), Claudio Fabbri (CRPA) e Giustino Mezzalira (Veneto Agricoltura), nonché le varie esperienze presenti, dimostreranno come in quattro anni l’applicazione coerente di questa nuova agricoltura, consenta di riportare nel terreno CO2 in grandi quantità, trasformandola in carbonio e quindi in incremento di fertilità del terreno stesso. Le pianure europee potrebbero quindi divenire grandi pianure coltivate ad agricoltura biologica, producendo contemporaneamente cibo ed energia e bandendo dalle pratiche agricole i pesticidi anche grazie all’uso dei digestati per la concimazione dei terreni.
Interessante anche la storia dei bachi da seta, che ritornano all’attenzione degli agricoltori grazie alla iniziativa del CREA-API Padova, alla lungimiranza di una coppia di imprenditori vicentini come Giampietro Zonta e Daniela Raccanello e alla lenta ma progressiva ritirata dei pesticidi dall’agricoltura che, a suo tempo, causarono la scomparsa dei gelsi dalle campagne italiane.
Il messaggio di Ecofuturo, in sintesi, è quello di far comprendere a tutti che la rivoluzione ecotecnologica è possibile e si basa su principi che funzionano, applicabili da ognuno nel proprio ambito di vita.