“Celocelo”, l’ultima creatura dell’Agenzia di San Salvario va online
Cosa fare per innescare processi di sviluppo efficaci tenendo insieme legami sociali, fattibilità economica e sostenibilità ambientale in un quartiere in crisi e impreparato a gestire i primi flussi migratori? A San Salvario, quartiere multietnico di Torino, dai primi anni duemila si è cercata “la chiave” della soluzione. “Lo sviluppo dipende non tanto dal trovare le combinazioni ottimali delle risorse e dei fattori di produzione; quanto dal suscitare e utilizzare capacità nascoste, disperse o malamente utilizzate“, scriveva il sociologo A.O. Hirschman. Parole che ben si prestano a descrivere la storia e il modus operandi delle 27 associazioni che compongono l‘Agenzia per lo Sviluppo Locale di San Salvario Onlus. Una rete di persone, più che le sigle, che in quasi vent’anni di attività ha creato (o recuperato) spazi di socialità e portato avanti numerose azioni ecologiche: sui rifiuti, il riciclo, la valorizzazione del contesto urbano. Tanti tasselli di un puzzle che si completa con l’innovativo progetto Celocelo, che verrà presentato oggi a Torino.
Si tratta di un progetto che rientra nel mare magnum dell’economia circolare, ma con una sua identità e missione ben precise. In sintesi “spostare” gli oggetti da chi ne ha troppi e magari non li usa più, a chi non ne ha e ne avrebbe bisogno: elettrodomestici, mobili, attrezzature per bambini, qualsiasi cosa. Beni “di prima necessità” che invece di prendere polvere in cantina o in soffitta possono rivivere nelle case spoglie di chi non può permettersi una lavatrice nuova oppure un passeggino, un seggiolino da bebè, un fasciatoio o addirittura una cucina. C’è,da una parte, chi non sa come disfarsi di questi beni e, dall’altra, chi li vorrebbe.
Con la piattaforma Celocelo - sostenuta dalla Compagnia di San Paolo nell’ambito del Bando Fatto per Bene - domanda e offerta si incontrano. Logica di mercato, ma senza soldi, senza speculazione, senza arricchimento di pochi. Partecipare e condividere è facile, come spiegano dall’Agenzia:”Hai un oggetto che non usi più o vuoi donare un po’ del tuo tempo? Vai su www.celocelo.it ti registri, scegli la categoria, descrivi il tuo oggetto o la tua disponibilità di tempo, aggiungi delle foto e premi semplicemente Invio. Oppure puoi consultare ‘Manca‘ la bacheca dei nostri appelli, per scoprire cosa stiamo cercando”.
“Si vogliono reperire beni di necessità per persone bisognose, ma con metodi alternativi – spiega il direttore dell’Agenzia, Roberto Arnaudo, torinese, classe 1969 – Donazione di oggetti, ma pure di tempo e competenze. I cittadini donatori possono accedere come su Ebay, ma non i beneficiari. Loro interagiscono attraverso le reti di associazioni accreditate, che mediano e soprattutto individuano i bisogni o fanno gli appelli, come nel caso dell’associazione Foodnotbombs, che, giusto per fare un esempio, ha bisogno di grosse pentole e pentoloni per potenziare la sua offerta (si occupano di recuperare cibo per chi ne ha bisogno evitando gli sprechi)”.
In termini tecnici la piattaforma funziona così: “La famiglia che sta aspettando un bambino, senza reddito, ha un bisogno specifico – ad esempio un passeggino – che la piattaforma rimbalza e amplifica. Intercettando persone che, pur non essendo volontari, hanno il passeggino. La piattaforma organizza l’incontro logistico, pensa al trasporto“, precisa il direttore, che non dimentica l’impatto ambientale “si allunga la vita degli oggetti, che in questo modo si continuano ad usare, invece di restare nel cassetto o buttati via. Ci scrivono persone che fanno il trasloco e salta fuori la cucina: per loro un peso, ma preziosissima per chi non la può acquistare!”. Nuova vita per gli oggetti, nuove opportunità per i meno benestanti.
L’agenzia non è nuova a questa iniziative. “E’ nata agli inizi degli anni 2000 per occuparsi di pianificare, coordinare, progettare, mettere a sistema risorse per il benessere del quartiere di San Salvario“, racconta Arnaudo, che spiega il motivo di questa larga aggregazione di associazioni: “il quartiere era attraversato da una grande crisi perché oggetto di nuovi e forti flussi migratori che portavano criticità in termini di sicurezza e vivibilità. L’agenzia è nata per dare una risposta integrata e negli anni si è sviluppata mettendo in essere azioni sociali, ambientali, culturali. Ora le condizioni del quartiere sono molto cambiate”.
Il progetto principale, con riflessi di urbanistica sostenibile e di rigenerazione architettonica, è stato la riqualificazione dei novecenteschi “Bagni Pubblici” per creare la ”Casa del Quartiere” di San Salvario. Abbiamo dato vita ad un grande centro associativo che ospita oggi le attività di una settantina di associazioni – sottolinea il presidente – E’ un edificio molto frequentato, molto vivo, aperto tutti i giorni e qui nascono progetti per gli anziani, per i giovani, per la cultura, per l’ambiente”.
Sul fronte ambientale Arnaudo illustra anche un altro nuovo progetto dedicato all’energia – quella da fonti pulite. “Si tratta dell’acquisto solidale di energia da parte delle associazioni che gestiscono spazi culturali. Hanno selezionato, con criteri ambientali stringenti e l’aiuto di esperti della materia, dei soggetti venditori. Il risultato è una convenzione, aperta, alla quale si possono aggiungere altre strutture, con l’obiettivo di diffondere l’utilizzo di energia pulita e anche di risparmiare”.
Gian Basilio Nieddu