Incidente nucleare a Flamanville: un rischio annunciato
Il 7 dicembre scorso ricevevamo dall’azienda torinese Kite Gen, di cui avevamo già parlato nel 2011 nella nostra rubrica “Campioni d’Italia“, un comunicato con una riflessione sulla pericolosità della tecnologia nucleare e le possibili alternative. Oggi, l’incidente alla centrale nucleare di Flamanville, in Francia, riporta con urgenza, sul tavolo dei decisori politici, il tema della sostituzione della fonte energetica nucleare con altre fonti rinnovabili meno rischiose ed inquinanti. Qui di seguito pubblichiamo un estratto del testo di Carmen D’Auria per Kite Gen.
Già il filosofo torinese Norberto Bobbio aveva richiamato più volte la necessità del sorgere di una “coscienza atomica”, una coscienza della tragicità della guerra condotta attraverso le armi nucleari, che possiamo considerare ormai affermata oggi. Infatti, la tragedia avvenuta su Hiroshima e Nagasaki nel 1945 stende ancora un ampio velo di amarezza negli animi di chi legge le pagine della storia.
Ma nell’epoca contemporanea ciò che, nell’immaginario collettivo, rappresenta un pericolo per l’uomo e per l’ambiente circostante non è soltanto l’utilizzo del nucleare per scopi bellici, bensì anche il suo utilizzo in campo energetico. Tale fenomeno non meraviglia se si pensa che l’ultimo allarme proveniente dal settore dell’energia atomica è sorto proprio in questi ultimi giorni dal territorio francese, dove è noto che attualmente circa il 78% del fabbisogno di energia elettrica è soddisfatto dalla produzione di energia nucleare.
Nel corso dell’intervista rilasciata dal presidente dell’Authority Francese sulla Sicurezza Nucleare (ASN), Pierre-Franck Chevet, a Le Figaro si evince una preoccupazione per la produzione di energia nucleare in Francia, dal momento che è stata scoperta una quantità di carbonio nell’acciaio che compone l’involucro del reattore EPR in costruzione a Flamanville superiore a quella prevista. Tale eccesso potrebbe inficiare la capacità di resistenza meccanica dei generatori di vapore radioattivo. Dalla rilevazione di possibili problemi al reattore EPR di ultima generazione, l’ASN ha esteso l’indagine ai più vecchi, obsoleti e perciò potenzialmente insicuri reattori nucleari francesi. Pertanto, al fine di effettuare ulteriori controlli è stata fermata l’attività di 18 reattori su 58, all’interno del parco nucleare francese. Inoltre, dai controlli è emerso che per lungo tempo sono stati censurati o apparentemente falsificati circa 400 dossier descrittivi dell’attività dei reattori e ciò farebbe dubitare della reale sicurezza degli stessi, tanto che l’ASN ha richiesto, per gli opportuni controlli, altri 10.000 dossier…
Carmen D’Auria*
* Ufficio stampa KiteGen