Terremoto: l’importanza della prevenzione. La testimonianza di una geologa abruzzese
Le scosse sismiche registrate ieri mattina nella provincia de L’Aquila riaccendono drammaticamente la questione della prevenzione, in un contesto geografico di grande pericolosità sismica (stimata da alta a molto alta), tristemente ricco di “eventi importanti” nella storia, “già a partire dal Settecento”, come afferma, dalle zone colpite, la geologa abruzzese, Tania Campea, Guida Ambientale Escursionistica dell’AIGAE.
In Italia, ricorda Campea, ben 24 milioni di persone vivono in aree potenzialmente ad elevato rischio sismico e le scuole e gli ospedali sono “fortemente esposti”, anche perché il patrimonio edilizio scolastico è decisamente vetusto, con un 60% costruito prima delle norme sismiche, che porta a quasi 29.000 le scuole a rischio.
Sarebbe necessario rimettere al centro del discorso pubblico l’attivazione del “Fascicolo del Fabbricato”, spiega la geologa, che aggiunge: “I geologi devono essere coinvolti anche nelle scuole per la divulgazione della prevenzione. L’unica possibilità che abbiamo è la prevenzione”.
L’impegno dei geologi del territorio, prosegue Campea, “si esprime fattivamente attraverso le attività di rilievo dei danni a strutture e infrastrutture, degli effetti cosismici che interessano soprattutto, ma non esclusivamente, le zone montane (frane sismoindotte e fratturazioni superficiali che possono interessare sentieri o itinerari geologici, dunque non renderli più percorribili, variazioni del livello delle falde ecc.), ma anche nell’unica arma di prevenzione attualmente disponibile: l’informazione e la divulgazione scientifica”.
Complementare e altrettanto importante il ruolo delle guide che, conoscendo molto bene i territori montuosi – anche al di fuori dei percorsi sentieristici segnalati – potrebbero accompagnare i ricercatori dei vari Enti per i rilievi sugli specchi di faglia.
Per portare avanti queste attività di prevenzione, formazione e monitoraggio, all’interno dell’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo si è recentemente costituito un gruppo permanente di volontari, che ha lo scopo di attivare progetti di educazione e sensibilizzazione al rischio sismico per le scuole di vario ordine e grado – dopo che alcune esperienze nelle scuole del pescarese hanno dato un esito estremamente positivo.
“Dato che attualmente non si è in grado di prevedere l’esatta data e il luogo in cui accadrà il prossimo terremoto – conclude Campea – non possiamo far altro che informare la popolazione circa il grado di rischio sismico che grava sulle zone in cui vive e lavora, basandoci sulle mappe che riportano le faglie attive capaci di generare terremoti importanti e sullo studio dei dati storici disponibili circa la sismicità dell’Appennino”.
Redazione Greenews.info