Gli scenari geopolitici al centro del 15°Italian Energy Summit del Sole 24 Ore
Il futuro dell’energia in Italia, la liberalizzazione elettrica, i costi per i consumatori industriali e per le famiglie, la ricerca di risorse nuove e di fonti energetiche da scoprire: sono stati questi gli argomenti principali del focus della 15°edizione dell’Italian Energy Summit del Sole 24 Ore, che si è chiuso ieri a Milano.
In particolare, la conferenza inaugurale del Summit si è concentrata, il 28 settembre, sugli scenari geopolitici che stanno influenzando il futuro energetico europeo e sulle sfide da affrontare per costruire un’Unione dell’Energia, da quelle di tipo legislativo a quelle di carattere infrastrutturale, così da poter garantire una maggior efficienza nella produzione di una risorsa strategica come l’energia, e poter conseguire un corretto mix delle fonti energetiche rispetto alle esigenze ed alla sicurezza del sistema. Ne ha parlato il Sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Economico Simona Vicari, che ha spiegato i programmi italiani ed europei di integrazione dei mercati energetici che sono oggetto attualmente del programma di governo. L’attenzione riservata al tema energetico – ha spiegato Vicari – dovrebbe oggi essere ancora più elevata, se si pensa che su questo delicato argomento poggiano anche gli equilibri geopolitici dell’eurozona e dei vicini Paesi. Ma senza dimenticare che “non ci può essere unione dell’energia senza un mercato libero”, ha ricordato il Sottosegretario.
Sull’argomento di cambiamento degli scenari mondiali in campo energetico è intervenuta anche Laura Cozzi, Deputy Head Directorate for Global Energy Economics di IEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia, che ha analizzato il peso preponderante della Cina nel determinare le variazioni delle politiche del settore. “Una Cina che è cresciuta nell’ultimo decennio grazie alla manifattura pesante, richiedendo una quantità di risorse energetiche di carbone e petrolio in primis, sta cambiando in maniera drammatica, (…).” Lo stato cinese sta spostando infatti la propria economia da un orientamento più energetico a una crescita più sostenibile verso i servizi.
L’Italian Energy Summit si è chiuso poi focalizzandosi sul mercato unico del gas. Sono stati analizzati gli aspetti legati alla diversificazione delle rotte di transito e lo sviluppo degli hub europei del gas. Il focus si è spostato quindi alle tematiche connesse al prezzo del gas, alla negoziazione dei contratti e alle nuove tecnologie per il rilancio dei mercati dell’energia. Obiettivo di queste analisi del Summit è delineare i nuovi scenari con cui si dovranno confrontare gli operatori, gli strumenti a disposizione per potervi far fronte e i nuovi modelli di business che stanno emergendo.