Parola agli amministratori, sesta puntata: Gerardo Calabrese, Assessore all’Ambiente di Salerno
Proseguono le conversazioni di Greenews.info con gli amministratori locali delle principali città italiane. Oggi Ilaria Donatio dialoga con l’Assessore alle Politiche ambientali di Salerno, Gerardo Calabrese: classe ’68, avvocato, al suo secondo mandato come amministratore pubblico, nella giunta guidata da Vincenzo De Luca (rieletto per la quarta volta nel 2011, primo cittadino di Salerno). Tutte le interviste saranno pubblicate sulla pagine Twitter e Facebook di Greenews.info, dove chiunque potrà commentare o integrare le informazioni ricevute.
D) Assessore, partiamo dal grande tema, quello dei rifiuti: esiste un “modello Salerno”? Se sì, come ha fatto a reggere in una Regione come la Campania la cui situazione è, complessivamente, disastrosa?
R) L’Amministrazione è partita dalla premessa, indispensabile e sempre stata al centro delle nostre politiche di questi anni, secondo cui il rifiuto è una risorsa. Abbiamo spesso ripetuto, per essere ancora più efficaci nel rappresentare meglio il tentativo di convertire il problema rifiuti in una risorsa per la cittadinanza, che ogni qual volta un chilo di rifiuti fosse andato via dalla città di Salerno, tutta la comunità si sarebbe impoverita! Siamo partiti proprio dal potenziamento di un nostro sito di trasferenza che utilizziamo anche per lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti, che ci ha consentito anche nei momenti di emergenza, quando c’erano i blocchi della raccolta, di raccogliere i rifiuti togliendoli dalle strade. Da quando l’Amministrazione si è insediata, nel 2006, le scene mandate in onda da tutti i telegiornali, con i rifiuti che in Campania arrivavano fino ai primi piani dei palazzi, a Salerno non ci sono mai state. Abbiamo dato il via, dunque, a un programma di gestione dei rifiuti che ha portato alla realizzazione di un primo Centro di raccolta – le così dette isole ecologiche – nel 2007, e di un secondo Centro – entrambi provvisti di una copertura fotovoltaica della potenza di 5kW – nel 2008, anno in cui abbiamo avviato un piano di raccolta differenziata porta a porta, su tutto il territorio comunale. Due gli aspetti innovativi: fu la prima volta che si attuava in tutto il Comune, con una popolazione che all’epoca toccava i 140mila abitanti, un piano di raccolta differenziata; la seconda novità era che tutto questo era realizzato mentre la Regione Campania si trovava in piena emergenza rifiuti (il 2008 fu l’anno del Commissariamento). Tanto è vero che questa nostra esperienza, che vide la collaborazione del Conai - Consorzio nazionale imballaggi – è poi diventata una pubblicazione “L’eccellenza nell’emergenza”, scaricabile ancora sul sito del Conai: un vero e proprio manualetto sulla raccolta differenziata utilizzato da molte Amministrazioni.
D) Quali sono le percentuali raggiunte?
R) Il porta a porta, naturalmente, ci ha consentito di raggiungere e superare percentuali del 70% e abbiamo avuto la possibilità di proseguire nel Piano di gestione dei rifiuti, realizzando un impianto di compostaggio – attualmente autorizzato a trattare 30mila tonnellate all’anno, di cui 23mila di organico e 7mila di materiale ”strutturante”, cioè scarti da potatura utilizzati per produrre compost – entrato in funzione nella primavera del 2011 e questo ci consente, oggi, di trattare tutti gli scarti alimentari prodotta dal Comune di Salerno (circa 21mila tonnellate all’anno). Inoltre l’impianto consente anche di produrre biogas – dunque, energia elettrica da fonte rinnovabile – e sulla sua copertura abbiamo fatto installare pannelli fotovoltaici della potenza di 515 kW. L’anno scorso abbiamo anche distribuito gratuitamente 2300 tonnellate di quel compost alle aziende agricole del territorio provinciale. Con il piano di raccolta differenziata abbiamo anche avviato un piano per la raccolta di oli vegetali esausti, consegnando ai cittadini, oltre al kit per la raccolta, anche una tanichetta dedicata, della capacità di 5 litri, che – una volta recuperati – possono essere utilizzati come biocarburante.
D) Rifiuti ed energia: due questioni connesse. Cosa ha fatto l’Amministrazione in tema di politiche energetiche?
Sul piano della produzione da fonti rinnovabili, abbiamo realizzato un parco fotovoltaico di 24 Megawatt in grado di produrre qualcosa come 33 milioni di kWh l’anno (che permette di coprire il consumo della pubblica illuminazione, compresa le suggestive “luci d’artista”, installazioni luminose che ogni Natale, da qualche anno, l’Amministrazione propone) diventato un caso-studio come esperienza di partenariato pubblico-privato e questo ha consentito oggi di essere al primo posto, tra i capoluoghi di provincia, per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (per la precisione 186kW ogni mille abitanti), in base alla classifica stilata ogni anno da Ecosistema urbano (Rapporto sulla vivibilità ambientale a cura di Legambiente in collaborazione con Il Sole 24 Ore).
D) Cosa ha fatto Salerno che Napoli non ha fatto?
R) Io direi che Salerno ha fatto e Napoli non ha fatto perché non mi risulta che sia stato fatto niente in questi anni. Ricordo ancora una campagna elettorale non cui si annunciava una raccolta differenziata che sarebbe arrivata al 70% nell’arco di sei mesi. Ricordo di annunci di impianti di compostaggio. Ricordo solo annunci. Non sono riusciti neppure a portare avanti il piano di raccolta differenziata, avviata tempo fa, che interessava circa 300mila abitanti.
D) Ma i soldi stanziati dove vanno a finire secondo lei? C’è forse un cattivo impiego delle risorse?
R) Non lo so. Quello che posso dire, sulla base della mia esperienza, è che molti Comuni che in questi anni avrebbero voluto partire con piani di raccolta differenziata, non riescono a farlo o per problemi finanziari e mancanza di risorse oppure dal livello di preparazione degli amministratori…
D) Ci vuole molto tempo per raccogliere i risultati di un lavoro come quello che avete impostato voi nell’ambito delle politiche sui rifiuti?
R) Affatto, in un anno (nel luglio del 2008 c’è stato l’avvio e nel settembre 2009 è entrato a regime) su un’area comunale di circa 60 kmq abbiamo realizzato compiutamente un piano di raccolta differenziata, con un porta a porta spinto come quello descritto sopra…
D) Ma Salerno ha circa un decimo degli abitanti di Napoli: questo quanto incide?
R) Non credo incida: per me la novità è stata che abbiamo sfatato il mito secondo cui nei grossi centri urbani non si potesse fare il porta a porta. Anche Napoli aveva avviato la raccolta differenziata in alcune zone, poi si sono dovuti fermare per ragioni economiche, credo. Non ce la facevano…
D) Qual è la situazione rifiuti in Campania oggi?
R) In Campania siamo di nuovo alle porte di un’emergenza rifiuti perché dopo la sentenza del Consiglio di Stato depositata nell’ottobre scorso, non si possono più trasferire i rifiuti fuori Regione, in assenza di accordo tra Regioni. C’era una parte di rifiuti che andavano in discarica e trasferivamo in Puglia: ora la Puglia ha avviato un contenzioso per l’inosservanza di un protocollo e così da alcune settimane queste frazioni restano nei nostri piazzali di stoccaggio che stanno saturando. Tra qualche settimana potremmo avere i rifiuti in strada. A Salerno il problema è relativo perché la quota di indifferenziata è minima (meno 60 tonnellate al giorno dai 184 precedenti): la nostra capacità di autonomia è aumentata proprio grazie alla differenziata. I nostri cittadini si sentono ormai responsabilizzati, proprio grazie al lavoro fatto di sensibilizzazione e informazione.
D) Avete promosso campagne specifiche di educazione ambientale ambientale?
R) Abbiamo portato avanti moltissimi programmi di educazione ambientale in collaborazione con la collega delegata all’Istruzione. Uno di questi, nel 2007, ci è stato anche premiato a Ecomondo – “Enti locali per Kyoto” – perché abbiamo attivato in tutte le scuole salernitane un progetto finalizzato al risparmio idrico ed elettrico: sulla base della lettura dei contatori, a fine anno restituivamo il 50% della somma risparmiata alla scuola che aveva risparmiato di più a patto che spendesse quella quota in interventi dedicati all’efficientamento energetico o di risparmio idrico. In collaborazione con Anci, un’altra campagna è stata dedicata al recupero dei rifiuti elettrici. Anche rispetto al problema che a Sud è molto sentito, del randagismo, abbiamo due canili comunali che ospitano 700 cani in tutto che ha avuto la ribalta della cronaca perché esemplari.
D) Salerno è toccata dalla grande questione nazionale del dissesto idrogeologico? C’è una sua specificità?
R) Abbiamo da un paio di anni, un tratto che collega Salerno con Vietri sul Mare di un costone roccioso che ogni tanto cede anche per via dell’aumento delle precipitazioni: stiamo facendo interventi per la messa in sicurezza.
D) Iniziative in tema di efficientamento energetico: ne avete?
Noi abbiamo aderito al Patto dei sindaci: ho fatto nominare un Energy manager, di cui il Comune prima era sprovvisto e abbiamo accettato la sfida di ridurre, entro il 2020, del 20% le emissioni di CO2 e di aumentare del 20% la produzione di rinnovabili e l’efficienza energetica. A parte gli interventi di sostituzione delle vecchie caldaie, recentemente abbiamo approvato il Piano d’azione per l’energia sostenibile che è uno strumento voluto dal Patto e stiamo valutando quali finanziamenti europei attivare per realizzare le azioni previste dal Piano. Abbiamo il progetto ambizioso e a breve termine di dare vita a un Polo ambientale in un’area già individuata, dove avviare diverse forme di recupero di vari materiali: non dobbiamo buttare niente!
Ilaria Donatio