“Wild Italy”: su Rai5 otto documentari sulla nostra natura più sconosciuta
Il cuore selvaggio dell’Italia. Sì, perché oltre all’arte e alla cultura il nostro paese offre anche un patrimonio naturale di sicuro interesse. Cui Francesco Petretti dedica da tempo le sue attenzioni. In programmazione su Rai5 la sua nuova serie di documentari: Wild Italy, tre anni di riprese per otto ore di spettacolo sulla natura del territorio italiano, prodotte da Diomedea Studium.
Gli episodi – realizzati con le tecniche digitali più avanzate, in full HD e con l’impiego di riprese subacquee mozzafiato – descrivono un aspetto poco conosciuto dell’Italia, dal Nord alle isole del canale di Sicilia, raccontando la sopravvivenza di orsi e lupi a un’ora di auto dalle grandi città e la coabitazione di animali rari e minacciati con le attività umane tradizionali. Le otto puntate spaziano dai cieli solcati dai bianconi alle piccole isole dei nostri mari abitate da rettili e uccelli, dalla fauna della Maremma a quella del parco naturale più antico d’Italia, in Abruzzo.
Nelle riprese accurate e dal taglio originale si riconosce l’occhio appassionato di Francesco Petretti, autore e conduttore di numerosi programmi radiofonici e televisivi di scienza ed ecologia. Dal 1997 è esperto naturalista del programma Geo&Geo per Rai3 ed è stato consulente scientifico di vari programmi televisivi (Quark, Passaggio a Nord Ovest, Explora). Biologo e ornitologo, insegna Comunicazione della Scienza all’Università del Molise. È membro del Comitato scientifico del WWF e ha diretto i programmi per la Biodiversità della stessa associazione, occupandosi di tutela delle risorse naturali e di specie minacciate. Fra le tante attività cui si dedica, quella di disegnare gli animali che osserva e raccontare la loro vita anche attraverso favole e storie che animano i suoi interventi televisivi.
Il suo sguardo interpreta le terre di Wild Italy con spunti inaspettati, trovando similitudini con territori lontani ed esotici o con epoche misteriose ormai passate. Alcune isole fra le Pelagie, l’arcipelago del Sulcis e le Egadi diventano per Francesco Petretti “le nostre piccole Galapagos”, per sottolinearne l’eccezionale valore paesaggistico e naturalistico. Camosci, fringuelli e piante artiche vengono raccontati come i “sopravvissuti dell’ultima era glaciale”. Ogni puntata è commentata dalla voce fuori campo che accompagna le immagini di ampio respiro o i close up ravvicinati perfetti per calare lo spettatore in quei mondi magici che Petretti ama raccontare.
Daniela Falchero