Agriturist fa il punto sulla sostenibilità ambientale delle vacanze “agricole”
Agriturist, l’associazione di settore della Confagricoltura, fa il punto sulla situazione delle strutture ricettive in Italia e richiama l’attenzione non solo sui prezzi contenuti delle vacanze “in fattoria”, ma soprattutto sulla possibilità di “sentirsi parte di un progetto virtuoso, che tutela salute, solidarietà, natura e paesaggio”.
A cominciare dalla utilizzazione delle energie rinnovabili (sole, vento, biomasse), utilizzate nel riscaldamento, nell’illuminazione, nell’energia elettrica che muove gli strumenti per la lavorazione dei prodotti di molte aziende. Sono inoltre il 26% le aziende agrituristiche che producono con metodi biologici, offrendo, nella ristorazione come nella vendita diretta, prodotti più salutari.
Stesso discorso – spiega Agriturist – vale per lo smaltimento dei rifiuti. “Anche se ancora non viene premiato adeguatamente chi opera secondo principi ecologici, si stanno moltiplicando le aziende agrituristiche che producono “in casa” concime naturale ricavato dai rifiuti organici della cucina. L’ospite è informato e sa che, scegliendo un agriturismo per le proprie vacanze, contribuisce allo sviluppo di pratiche più rispettose dell’ambiente”.
Non mancano, in questo panorama anche le esperienze di bioarchitettura e di tutela del paesaggio rurale dall’urbanizzazione disordinata e sfrenata. Infine – osserva Agriturist – l’agriturismo è capace di raccontare storie di affrancamento dall’emarginazione e dalla disabilità: l’agricoltura sociale sta prendendo piede grazie alla particolare sensibilità di una pattuglia di imprenditori illuminati (ormai circa 300 in Italia), molti dei quali si dedicano anche all’agriturismo. Gli ospiti, in questo modo, apprezzano, sono orgogliosi di sostenere queste iniziative e sentono che la propria scelta di vacanza può contribuire ad aiutare tanto l’ambiente quanto chi è più sfortunato.