Il Parco delle Foreste Casentinesi si affida al volontariato ambientale
In tempi di tagli, i parchi naturali si affidano al volontariato ambientale. Il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi traccia un bilancio “più che positivo” dell’anno appena trascorso: “Quarantacinque ragazzi e ragazze provenienti da tutto il territorio nazionale, con una piacevole eccezione in arrivo addirittura da Berlino, si sono alternati nell’arco del 2012 nelle foresterie di Corniolo e Montanino durante i sei turni di volontariato organizzati dal Parco”, lavorando alla manutenzione e pulizia dei sentieri, all’assistenza ai visitatori, a stretto contatto con il personale e i collaboratori dell’area protetta in attività di monitoraggio e gestione faunistica. Oltre duemila chilometri di sentieri percorsi, e quasi una tonnellata di spazzatura raccolta sono i numeri principali del loro lavoro.
L’ultimo turno, a cavallo del nuovo anno, si è appena concluso, e ha visto dieci volontari dedicare al Parco buona parte delle proprie vacanze natalizie coordinati per conto dell’ente Parco dalla Cooperativa Oros. “Hanno percorso in lungo e in largo i più bei sentieri del Parco Nazionale alla ricerca di segnalazioni sullo stato dei sentieri e di tracce e avvistamenti della fauna, grazie anche alle favorevoli condizioni meteo che hanno caratterizzato l’intero turno”, fanno sapere dal Parco.
Gruppi di volontari sono state presenti alle piste della Burraia così come alla diga di Ridracoli, all’Eremo Nuovo come alla Foresta della Lama, a Campo dell’Agio come sul Monte Penna, godendosi le meraviglie del territorio “con occhio curioso e vigile, braccia non sempre forti ma comunque volenterose. Una soddisfazione enorme vederli rientrare al tramonto stanchi e felici, pulire gli scarponi e caricare la stufa a legna, alternarsi alle docce e in cucina in febbrile attesa di un nuovo giorno, un nuovo programma da seguire, nuovi angoli di natura protetta da scoprire”.
Ma “in termini di educazione ambientale – spiegano i vertici del parco – la strada da percorrere è ancora lunga: memorabili le giornate di pulizia nei luoghi più affollati dell’area protetta, come l’Eremo di Camaldoli e il Santuario della Verna, purtroppo deturpati dall’accumulo di rifiuti gettati da visitatori poco sensibili lungo le scarpate e i parcheggi adiacenti”.
Presto il Parco renderà noto il calendario dei turni per il 2013, “con la speranza che l’esperienza di volontariato continui positivamente rafforzandosi nel tempo, e la certezza della sua incalcolabile utilità in termini sia umani e sociali che di reale e concreto supporto all’azione del Parco nella tutela del territorio”.