Nuovi stili di vacanza: l’agriturismo batte musei e concerti
L’agriturismo ha successo perché traduce in realtà i nuovi stili di vacanza. Questa la conclusione dello studio di Agriturist (Confagricoltura), basato sui sondaggi periodici dell’Osservatorio Nazionale del Turismo e confermata dalle visite al portale dell’Associazione, agriturist.it.
“In parte – spiega il direttore di Agriturist, Giorgio Lo Surdo – c’è la necessità di contenere la spesa nell’attuale periodo di crisi, ma alcune tendenze rispondono a modificazioni culturali in corso da diversi anni, che l’agriturismo ha anticipato e, in un certo senso, provocato”.
Lo studio di Agriturist mette in evidenza una sensibile diminuzione di interesse per le visite storico-culturali tradizionali (monumenti, musei, scavi archeologici): nel maggio 2011 il gradimento era al 29%, contro il 46% del primo semestre 2008. In flessione anche i grandi eventi musicali, cinematografici, teatrali e sportivi: dal 12% dei turisti interessati nel 2008, siamo passati all’8,5% del 2011. Questo anche perchè prevedono una spesa non trascurabile.
In netta crescita, invece, la degustazione di prodotti enogastronomici locali, peculiare dell’agriturismo, che nell’interesse dei vacanzieri è balzata, dal 37% del 2008, al 48% del 2011. L’interesse per la cultura locale, anche questo caratteristico dell’agriturismo, è cresciuto dall’8% del 2008 al 23% del 2011.
Un’altra nuova tendenza che lo studio di Agriturist rileva e mette in relazione con il successo dell’agriturismo, riguarda la ricerca di relax, testimoniata dalla preferenza per attività “riposanti”, generalmente poco o per nulla costose. Dal confronto fra i sondaggi dell’Osservatorio Nazionale del Turismo tra maggio 2010 e maggio 2011, emerge, per quest’anno, una crescita del desiderio di passeggiare (dal 50% al 55%), di leggere un libro (dal 13% al 16%), di giocare o conversare con amici (dal 18% al 22%), di fare escursioni a piedi o in bicicletta (dal 8% al 13%).
“Tutti questi mutamenti nello stile di vacanza – precisa Lo Surdo – coinvolgono sia i turisti italiani, sia gli stranieri, europei in particolare. E’ quindi necessario che i messaggi promozionali ne tengano conto, integrando la consolidata proposta culturale e balneare del nostro Paese con più forti richiami legati alla natura, all’enogastronomia, ai centri “minori”, al turismo rurale.”