Dall’UE stop al cadmio in bigiotteria e ai biberon in policarbonato
Bandito l’uso del cadmio nella bigiotteria e pvc, stop ai biberon in policarbonato che contengono bisfenolo A. Ecco le ultime direttive europee sulla salute.
Dal prossimo dicembre l’uso del metallo tossico e cancerogeno, che in passato veniva usato come colorante o stabilizzante in alcuni articoli di plastica, non sarà più legale. Il cadmio già dal 1988 è entrato nel mirino delle istituzioni europee, ma è dal 1992 che è stato vietato, anche se era ancora ammesso in alcuni tipi di Pvc rigido e nelle bacchette per saldatura e viene tuttora usato in certa bigiotteria di importazione, soprattutto cinese.
Nel 2004 sono state imposte restrizioni anche per l’uso nelle batterie e nell’elettronica. Con una modifica inserita nel REACH (regolamento per la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche), annunciata la settimana scorsa dalla Commissione Europea, il cadmio viene ora vietato in tutti i tipi di gioielleria (con esclusione dei gioielli antichi, nei quali il tenore è comunque basso), nonché in tutte le plastiche e nei materiali da brasatura.
La decisione è sembrata non ulteriormente prorogabile in quanto nella bigiotteria importata si sono riscontrati alti livelli di cadmio, che potevano essere pericolosi per i consumatori ed in particolare per i bambini. Il metallo infatti può essere assorbito attraverso la cute, ma ancor più se a contatto con la lingua. “Per i consumatori e per l’industria è una buona notizia”, ha commentato il vicepresidente della Commissione, Antonio Tajani. Già nel 2010 McDonald’s fu obbligata a richiamare 12 milioni di bicchieri di Shrek, il popolare personaggio della DreamWorks, perché contenevano il cadmio. La sostanza tossica fu usata per i disegni in sovraimpressione della serie.
Dal 1° giugno partirà anche un altro divieto, quello per i biberon in policarbonato che contengono bisfenolo A. La Commissione Europea ha tenuto conto delle rilevazioni della European Food Safety del 2006, secondo cui “i neonati tra i 3 e i 6 mesi di vita alimentati con biberon in policarbonato/plastica hanno la più alta esposizione al Bpa, che diminuisce una volta che l’alimentazione con biberon in policarbonato viene interrotta”. “Il problema del policarbonato è che a contatto con il latte si degrada rilasciando il Bpa – conferma Maria Rosaria Milana dell’Istituto Superiore di Sanità - il vetro invece non ha questi problemi, ed è perfettamente sicuro anche grazie alle linee guida sulla fabbricazione e l’uso che abbiamo elaborato con i produttori e che dovrebbero diventare presto europee”.
Una ricerca presentata da Enrico Finzi, direttore di Astra Demoskopea, ha evidenziato, per altro, che il 72% dei giovani genitori intervistati ritiene il vetro il materiale in assoluto preferibile, attribuendogli queste caratteristiche: è sano, non altera il gusto, conserva l’alimento nel tempo, è igienico e sicuro e non si può manomettere.
Francesca Fradelloni